Con il pensiero rivolto soprattutto alle donne dell'Ucraina, dl Tigray in Etiopia, dello Yemen e di tanti altri luoghi in cui civili innocenti soffrono e muoiono, alle donne che in Russia e in tutto il Mondo rischiano l'arresto e la persecuzione perché contestano la guerra e la violenza degli uomini, celebriamo anche in questo 2022 la Giornata Internazionale della Donna.
Per quanto riguarda Gorizia, è stato particolarmente interessante il ricordo dei primi 20 anni dalla Fondazione del Centro Anti Violenza SOS Rosa. In una sala del Kinemax, con il coordinamento della Presidente Francesca Vuaran, è stato ripercorso il lungo periodo, sottolineando i dati salienti di un impegno costante al servizio delle donne del territorio, soprattutto di coloro che sono state coinvolte in fenomeni di oppressione, umiliazione, violenza fisica e morale da parte dei maschi.E' da evidenziare la rete di relazioni costruita fin dai primi passi da SOS Rosa. La presenza in sala del Prefetto, del Questore, di molte operatrici e operatore in ambito medico e psicologico, ha dimostrato la costante collaborazione fra l'associazione di volontariato e i servizi sociali e sanitari, non solo della città ma dell'intera provincia.
Molto interessante è stato l'approfondimento offerto dalla professoressa dell'Università di Udine a Gorizia, Renata Kodilja. Dopo aver illustrato le caratteristiche del centri antiviolenza in Italia e soprattutto il loro ruolo nella formazione di una nuova cultura delle relazioni tra donne e uomini, ha presentato alcuni dati impressionanti, riguardanti la crescita - fino all'80%! - delle richieste di aiuto e sostegno nel corso del difficile periodo del lockdown del 2020. E' solo un esempio di quanto ancora sia fragile la situazione delle donne, soprattutto in momenti difficili e delicati e di quanto ancora ci sia da camminare insieme per raggiungere l'obiettivo del superamento della cultura maschilista e patriarcale. Perché ciò possa accadere è indispensabile anche il coinvolgimento attivo degli uomini nei percorsi formativi ed educativi dei "centri".
E' stato infine presentato il bel libro che, sotto forma di intervista alle protagoniste, racconta i venti anni della breve ma intensa storia di SOS Rosa di Gorizia. Con la moderazione del giornalista Vincenzo Compagnone, la vicepresidente Desa Mikulus e la socia "dagli inizi" Nunzia Acampora, hanno raccontato emozioni, progetti e speranze per il futuro, non mancando di far memoria e di ringraziare le persone che in tanti e diversi modi hanno aiutato e sostenuto il loro cammino. Il libro, dedicato a una delle fondatrici e anime dell'associazione Maria Rosaria Di Dato, è senz'altro da recuperare e da leggere, anche come piccolo ma significativo brano di storia della città di Gorizia.Il concerto finale dei "Trovieri" è stato motivo di bellezza, ma anche di ricordo nei confronti del musicista Gino Pipia, recentemente scomparso, un uomo che ha saputo donare tanta arte e tanta simpatia all'intera comunità cittadina.
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