sabato 26 marzo 2022

Dalla morte alla risurrezione, dalla guerra alla pace. Una domenica in cammino, cammino sopra Aviano...

 

Dal 1998 i Beati i Costruttori di Pace propongono la "Via Crucis" da Pordenone alla base Usaf di Aviano. Il gesto, di solito realizzato la V domenica di Quaresima, ha accompagnato anno dopo anno i principali avvenimenti nazionali e internazionali. E' sempre stato un laico momento pubblico di affermazione dei valori e delle politiche della pace, ma anche una profonda occasione di riflessione storica e nel contempo spirituale. A volte hanno partecipato migliaia di persone, a volte poche centinaia, anche a seconda della particolare contingenza planetaria.

Dopo una sosta forzata di due anni, dovuta ai ben noti lockdown finalizzati al contenimento del coronavirus, l'iniziativa ritorna con alcune importanti novità e l'inserimento nel contesto della drammatica situazione venutasi a creare con l'inaccettabile aggressione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo.

Le novità principali consistono nello spostamento della data dalla V alla IV domenica di Quaresima e soprattutto dal cambiamento sperimentale della forma. Non ci sarà più la Via Crucis lungo le strade della provincia di Pordenone, bensì una breve camminata da Costa d'Aviano fino al santuario della Madonna del Monte. La scelta, motivata sia dalla difficoltà tecnica di organizzare un evento complesso come la marcia che dalla necessità di evitare un'eccessiva ritualizzazione, non è stata semplice ed è stata dibattuta e condivisa in alcune riunioni online che hanno coinvolto diverse persone appartenenti alle realtà del pacifismo in Friuli Venezia Giulia.

La situazione di stallo nella guerra in corso in Europa, la dimenticanza di tutti gli altri conflitti che si combattono ovunque, la quasi totale assenza di iniziative diplomatiche efficaci da parte dell'ONU e di mediatori qualificati, l'aumento delle spese militari e la decisione di inviare armi in Ucraina a sostegno di fatto non della conclusione della guerra ma dell'assai discutibile regime di Zelen'sky...

...Tutto ciò, insieme alle parole forti e questa volta inequivocabili di papa Francesco contro l'invio degli armamenti, guarda caso una volta tanto marginalizzato da quasi tutti gli organi di informazione che danno l'impressione di essere del tutto schierati, ha portato la domanda se non sarebbe stato meglio proporre una manifestazione pubblica "in piazza" piuttosto che in un santuario. La risposta non è facile e forse per questa volta può essere utile anche dare voce al silenzio, alla preghiera o alla riflessione, che qualche volta possono essere più forti degli slogan. Anche perché le parole del Vescovo di Roma sono state così chiare da rendere difficile trovare qualcosa da aggiungere, se non le espressioni che nascono dall'amicizia ormai quasi trentennale degli organizzatori della "Via Crucis".

Per chi lo desidera, ci sarà anche un breve momento di cammino - una mezz'ora circa - su bei sentieri di collina. Anche questo ha un significato simbolico, il voler esprimere il desiderio di "camminare" insieme a tutte le tribù della terra e accogliere tutti coloro che "camminano", fuggendo da tutte le guerre, dalla fame e dalla persecuzioni, rischiando e perdendo la vita nel Mare Mediterraneo o nei boschi e fiumi del Balcani.

Stop all'invasione dell'Ucraina, no all'invio di armi ai soldati di Zelen'sky, sì alla moltiplicazione degli sforzi di mediazione diplomatica, sì all'autonomia di Crimea e Donbass, no all'ingresso dell'Ucraina nella Nato, sì all'accoglienza di tutti coloro che fuggono da ogni guerra ma anche dalla fame, sì a una nuova Europa, fondata sui valori della pace, della giustizia, della solidarietà internazionale, del rispetto e della tutela dei diritti di ogni essere vivente. Con questi pensieri e sentimenti, buon cammino verso la Madonna del Monte, questa domenica, dalle 14.30 in poi!

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