venerdì 1 aprile 2022

Verso le elezioni comunali: N come Nizza austriaca. E' proprio così?

 

La Valletta del Corno (foto P. Bellavite)
Nizza austriaca. Con un po' di retorica, così è conosciuta Gorizia. Ogni volta che si parla di degrado o di disagio, qualcuno evoca i bei tempi antichi, richiamando inevitabilmente alla memoria la "Nizza austriaca". Se poi lo fosse stata veramente, è un altro paio di maniche, fatto sta che il ricordo, più o meno fondato, di un'epoca antica ha soprattutto lo scopo di risvegliare il presente, impegnando amministratori e cittadini a essere più attenti, ciascuno con le proprie responsabilità, all'ambiente in cui vivono.

Da questo punto di vista, Nova Gorica e Gorizia hanno molte opportunità e anche molto lavoro per realizzarle pienamente. Il piano regolatore di Ravnikar prevedeva per la nuova città un armonico inserimento nella natura, con una significativa connessione tra le esigenze abitative razionali e la necessaria salvaguardia della natura. Nonostante la disseminazione delle case private su quasi tutto il territorio circostante il centro, rimangono ancora grandi polmoni verdi, in particolare nella zona bonificata, intorno alle rive del Koren/Corno, punteggiata da orti urbani e nel pieno centro cittadino, con il bel parco che circonda il Comune, la splendida Biblioteca Bevk e il Teatro comunale. La parte "vecchia" della città può a sua volta vantare preziosi "giardini" come quelli pubblici di Corso Verdi o quello della Rimembranza, oltre ad ampi e preziosi parchi, come quello dedicato ai Coronini e quello della Valletta del Corno. Tutto ciò, da una parte e dall'altra, lasciando da parte altri spazi ambientali belli nei dintorni, come lo spettacolare bosco del Panovec tra i bacini del Koren e della Vrtojbica, le dolci pendici del San Gabriele da una parte e del Sabotino dall'altra, le rive dell'Isonzo/Soča, le colline boscose del Castello e del Rafut, solo per portare qualche esempio.

Finora sembra che il ragionamento sia stato incentrato sulla domanda: "come salvaguardare la Natura dall'invasione sempre più evidente dell'Uomo?" Forse è giunto il momento, almeno per quanto possibile, di rovesciarlo: "Come inserire l'Uomo in una Natura che lo accoglie volentieri, chiedendo in cambio profondo rispetto e armonica creatività?"

Da una parte si tratta d mantenere in ordine l'esistente. Da un punto di vista infrastrutturale, questa è una responsabilità degli amministratori che devono gestire il bene comune. Al di là del necessario, ma ormai quasi impossibile, controllo sulle "partecipate" incaricate dei servizi di pulizia e nettezza urbana, è necessario mettere mano quanto prima possibile al piano regolatore generale e a quello della viabilità, trasformando i progetti definitivi in esecutivi. In modo particolare, è urgente diminuire il traffico che sta soffocando Gorizia, con grave disagio per chi ama camminare e andare in bicicletta ma anche per il continuo sforamento dei limiti di sicurezza delle polveri sottili e dei gas di scarico. Altro che Nizza austriaca! Occorre anche sfatare l'anacronistico timore che le zone pedonali o le restrizioni imposte alle automobili penalizzino le giuste esigenze del commercio e degli esercizi produttivi. Ovunque, anche in città ben più grandi e un tempo molto più trafficate di Gorizia, è stato chiaramente dimostrato il contrario. Inoltre c'è da mettere mano ai parchi cittadini, con delicatezza e impegno. In attesa della presentazione al pubblico degli opportuni, attesissimi e ancora avvolti nel mistero lavori di risistemazione della valletta del Corno, si auspica che le nuove realizzazioni non corrispondano ai nomi altisonanti e preoccupanti con i quali vengono per ora designate. La riqualificazione delle sponde dell'Isonzo, stravolgendo la dolcezza del parco di Piuma, potrebbe farle diventare "Isonzo beach", la Valletta del Corno "Central park goriziano" e gli storici Giardini Pubblici un'"Arena" se non un "Hyde park Corner". Come diceva Totò all'onorevole Trombetta, "ma mi faccia il piacere!"

Se le responsabilità amministrative sono molte, altrettanto importanti sono quelle delle cittadine e dei cittadini. La pulizia è proporzionale all'impegno e un soprassalto di attenzione nei confronti degli spazi pubblici è indispensabile. Occorre puntualità e regolarità nella raccolta differenziata (a proposito, non sarebbe male portare a tre i passaggi del "biologico"), ma anche un minimo di educazione civica. Non è possibile vedere tanti luoghi infestati da carte, cartoni, imballaggi di ogni tipo, migliaia di mascherine anticovid usate, per non parlare dei residui di amori segreti in alcuni dei passaggi più pittoreschi. Suvvia, un po' di attenzione! Ci sono i contenitori ovunque, ci sono numerose isole ecologiche, non c'è alcuna giustificazione possibile, né al criminoso abbandono di consistenti rifiuti, oli esausti, macchinari tecnologici, come pure ai più semplici e quotidiani piccoli inquinamenti provocati da cicche di sigaretta, sputi e miriadi di chewin gum che punteggiano anche i marciapiedi più recentemente rinnovati.

Resterebbe il grande tema degli abbandoni di rifiuti nei capannoni dismessi. Ma è un tema troppo importante per liquidarlo in poche righe. Per il momento, de hoc satis.

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