Da Vencò a Mernico, una quarantina di viandanti ha percorso un breve tratto dell'"Iter Aquileiense", l'ormai famoso "cammino" da Aquileia al Monte Lussari, descritto nella bella "Guida al Cammino Celeste" edita da Ediciclo per la prima volta nel 2011, successivamente ampliata e aggiornata.
E' stata una passeggiata tra i vigneti dove hanno origine alcuni tra i più pregiati vini - rossi soprattutto bianchi - in Italia e in Europa. Si è potuto ammirare lo sforzo umano di adattare la terra del Collio alle esigenze della produzione, mantenendo comunque un profondo rispetto per il ritmo della natura. Ci si è immersi in bei boschi profumati dalla nuova stagione e resi ancor più affascinanti dai colori vivificati dalla pioggia dei giorni precedenti. Si è marciato serenamente, chiacchierando del più e del meno, senza dimenticare le grandi preoccupazioni del tempo presente, la fame nel mondo, le migrazioni e le profuganze, la guerra che infuria in Ucraina e in tante altre lande, purtroppo dimenticate dai media.
Grazie alla collaborazione di alcuni abitanti della zona, si sono trovate aperte tutte le chiesette votive sparse sul percorso, Sant'Haelena a Vencò, San Giacomo ai Casali Zorutti, dove il sindaco ha amabilmente offerto un buon bicchiere di bianco a tutti i partecipanti e dove si è parlato del grande poeta friulano Pietro Zorutti, San Leonardo a Scriò e di nuovo Sant'Elena a Mernico. Sono tutte semplici testimonianze di una fede fortemente radicata nella coltivazione della terra e nella celebrazione dell'importanza del lavoro umano.
C'è stato il tempo anche per qualche assaggio enogastronomico, ma anche per raccontare l'Iter, più conosciuto con il nome di Cammino Celeste. E' una proposta per chi cerca di approfondire la propria fede o vuol coltivare interessi culturali, per chi lo utilizza come occasione per un turismo ecologico che fa bene a chi lo pratica e all'ambiente, per chi vuole conoscere paesaggi ed espressioni artistiche in zone meno note e frequentate della bella regione europea che comprende il Friuli Venezia Giulia, la Primorska slovena e la Carinzia austriaca. Sì, perché l'iter prevede ben tre tracce, una sul confine tra Italia e Slovenia, una da Brezje, sopra Lubiana e una dallo storico santuario di Maria Saal, a nord di Klagenfurt.
Molti dei camminatori hanno espresso il desiderio di affrontare i circa 200 chilometri e i dieci giorni necessari, magari durante la prossima estate. Saranno alcuni degli oltre 2000 viandanti che si attendono sulle vie della regione, portatori non solo della ricchezza della loro esperienza, ma anche di un autentico messaggio di pace e di armonia, con gli altri, con la natura e con sé stessi.
La mattinata del "Libro delle 18.03" si è conclusa con un brindisi alla meravigliosa realtà che è il "Libro" e con l'augurio generalizzato di "Buon Cammino".
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