lunedì 18 aprile 2022

Dai ponti di Vipava alle colline di Scriò, con "Il libro delle 18.03".

Sabato 16 aprile, si è tenuta la prima delle due "uscite" dell'edizione primaverile del "libro delle 18.03".

Il tema conduttore è stato quello dei ponti di Vipava, svolto con l'aiuto di una guida d'eccezione, l'ingegnere e professore Gorazd Humar.

Prima di giungere alle sorgenti dell'omonimo fiume, ci si è fermati nei pressi di Ajdovščina, per conoscere la storia del "ponte di Napoleone". Perché questo nome? Forse il  Bonaparte è passato da queste parti, magari nel periodo dei cinque giorni di presenza a Gorizia, all'inizio dell'800?

No, il ponte in pietra ha sostituito un precedente manufatto in legno, non è stato visto o attraversato dall'imperatore, bensì dai francesi del suo seguito. Lo hanno realizzato per consentire a decine di carri trainati da cavalli, di trasportare il mercurio dalle miniere di Idria al porto di Trieste. Con questo minerale, Napoleone in persona si è arricchito a dismisura, avendo sufficienti risorse per ingraziarsi i suoi generali e per finanziare gli amici (e, naturalmente, le amiche). 

A Vipava si è potuta conoscere meglio la storia dei Lantieri e del loro sontuoso palazzo estivo, attualmente sede dell'Università di Nova Gorica. Ci si è soffermati davanti al ponte al centro del paese, il secondo esistente più antico della Slovenia, con l'interessante pietra miliare austro-ungarica, indicante le 11 miglia austriache (circa 77 chilometri) di distanza di Laibach (Lubiana) e le due miglia dalla più vicina stazione postale di Črniče. Non è mancato lo stupore dei partecipanti davanti alla bellezza delle sorgenti, con le acque raccolte dal Mont Nanos che scaturiscono da ogni parte, donando una sensazione di limpidezza e freschezza senza pari.

Particolarmente interessante è stata la spiegazione del Ponte Lantieri, che collega il giardino e le case "della servitù" con il corpo centrale del palazzo, un piccolo capolavoro per ciò che concerne la cura artistica e la scelta dei materiali. Dopo uno sguardo agli altri numerosi ponticelli e alle numerose risorgive, ci si è soffermati in piazza sul monumento ai caduti realizzato da Jože Plečnik, con una forma che richiama inconfondibilmente una croce e il bassorilievo dell'uva per celebrare una delle principali attività della valle.

Nel cimitero del paese sono stati presentati due elementi interessanti e importanti. Nella cappella tombale Lavrin-Hrovatin ci sono due massicci sarcofagi egizi, trovati nei pressi della piramide di Chefren a Giza. Risalgono a circa 4500 anni fa e sono stati portati a Vipava dall'illustre cittadino Anton Lavrin. Si è ripercorsa la vita avventurosa di questo personaggio importante che durante il periodo dell'impegno diplomatico ad Alessandria ha seguito con interesse gli scavi archeologici del tempo, non dimenticando di portare con sé numerose opere del tempo dei faraoni. Una di esse è la sfinge di Miramare. Poco distante, c'è la tomba di Drago Bajc. Vi è sepolto un ottimo poeta, nato nel 1904 e morto nel 1928, conosciuto per il suo intenso impegno antifascista. Il bel monumento funebre è stato costruito molto alto per poter scrivere, in un tempo in cui ne era impedito l'uso, in lingua slovena il nome e il cognome dell'artista che lo ha realizzato, anche nel ricordo dei cupi giorni durante i quali era stato perfino impedito il solenne funerale del giovane attivista.  

La prossima "uscita" sarà molto diversa, un'amena camminata sui colli di confine, tra la valle dello Judrio e le pendici del Korada. Si potranno vedere chiesette votive, casali un tempo molto abitati, vigneti a perdita d'occhio e inattesi panorami mozzafiato. Saranno circa 9-10 chilometri, da percorrere in circa quattro ore, non senza gustare la fragranza del frutto della vite. Partenza alle ore 10.03 in corriera, dalla Transalpina, rinfresco intorno alle 14.15 presso il Cjant del rusignul a Mernico, rientro verso le 15.45. Ci si può prenotare telefonando, martedì e mercoledì, dalle 15 alle 17, al numero 371.5848955.

Nessun commento:

Posta un commento