martedì 26 aprile 2022

Srečno pot, Slovenija. Buon cammino...

Il giorno dopo, quello di Robert Golob in Slovenia sembra proprio essere un vero trionfo. L'uomo nuovo della politica slovena ha vinto praticamente ovunque, con percentuali minori in ambiti rurali, quasi da plebiscito nelle città. E' un segnale importante, con alcune conseguenze di non poco conto.

Prima di tutto, è riuscito nell'intento di creare un enorme consenso, indipendente dai "poteri forti" che troppo spesso condizionano le tornate elettorali. Golob è stato davvero eletto dal popolo e non dovrà mai dimenticare questo fatto. Ha certamente rastrellato voti anche dagli schieramenti tradizionali, ridimensionando fortemente le aspettative del centro sinistra (SD) e della sinistra (Levica) nonché provocando l'estromissione delle liste di Marjan Šarec e Alenka Bratušek. Le dichiarazioni post voto del nuovo premier hanno tranquillizzato subito tutti, dal momento che è stato garantito il coinvolgimento di tutti i raggruppamenti che si erano coalizzati per sconfiggere la destra, come pure delle organizzazioni non governative di base che hanno mantenuto alta in questi anni la voce di chi ha difeso la democrazia, l'accoglienza, la natura e la pace. Ci si può legittimamente attendere una linea di Governo progressista, europeista, ma anche aperta alle istanze sociali e ambientali, particolarmente delicate e importanti. Sarà inoltre necessario provvedere in tempi rapidi alla non semplice sostituzione di dirigenti improvvisati e capitati in ambiti decisivi, grazie a un sistematico incredibile repulisti di ottimi tecnici, colpevoli solo di non condividere le posizioni filo-orbaniane dell'ormai ex capo del governo.   

In questo modo, con l'inevitabile e anche prevedibile accordo di Governo con i Socialisti Democratici e quello prevedibile con la Levica, Golob potrà in ogni caso contare su una maggioranza forte e stabile, in grado di portare la Slovenia fuori dalle paludi nelle quali si era impantanata nel corso degli ultimi due anni di governo "janšista", bocciato senza appello dal voto popolare. Si respira un clima di grande speranza e aspettativa, tenuto anche conto dell'esperienza tecnica e imprenditoriale del premier. C'è anche molta curiosità - e qualche leggera preoccupazione - nell'attesa di comprendere come si muoveranno i tantissimi neoparlamentari, alcuni dei quali sicuramente alla prima importante esperienza politica. Anche Levica, certamente delusa da un risultato al di sotto delle attese e dei sondaggi della vigilia, può comunque sorridere. Ha centrato l'obiettivo di entrare in Parlamento con 5 rappresentanti e si è fatta conoscere a livello internazionale, come una delle più significative e attuali alternative al neoliberismo europeo. Il principale referente, Luka Mesec, ha dimostrato la statura, l'equilibrio e la decisione dell'uomo di stato. E' ancora molto giovane, avrà molto da dire nella legislatura che sta iniziando e di lui sentiremo ancora molto parlare. I nostri Rusjan e Pelicon, pur non essendo riusciti a centrare l'obiettivo del Parlamento, se la sono cavata piuttosto bene e il rapporto con loro  con gli altri compagni di Nova Gorica, sarà molto significativo anche in vista del prossimo appuntamento elettorale con le "comunali" nella vecchia Gorizia.

C'è molto territorio Goriziano nel nuovo Parlamento. In particolare il neo-premier è originario della zona e si è distinto anche per le idee e le capacità dimostrate in una rimpianta presidenza del GECT/EZTS. L'ex sindaco di Nova Gorica Matej Arčon ha avuto l'onore di essere in percentuale il più votato di tutta la Slovenia, una bella soddisfazione che lo ripaga dell'inattesa sconfitta nelle amministrative comunali di quattro anni fa. La città ha permesso alla lista Svoboda di raggiungere la maggioranza assoluta, inferiore, ma sempre molto alto, il consenso ottenuto nelle zone periferiche, dove il partito SDS dell'ex uomo forte di Lubiana ha limitato un po' di più i danni. SD ha ottenuto risultati abbastanza in linea con quelli nazionali, come pure Levica. Interessante il dato di Anhovo, dove il partito ambientalista Vesna, a livello nazionale rimasto sotto il punto e mezzo percentuale, è arrivato all'11%, dimostrando l'esasperazione della gente per la situazione irrisolta del co-inceneritore e delle frequenti perdite di materiali industriali che inquinano non solo le acque dell'Isonzo ma anche quelle  dell'acquedotto.

Auguri dunque Slovenija! Buon cammino...

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