Nove morti, ancora senza nome e la maggior parte tunisini e moldavi. Parliamo dei detenuti che erano ristretti nel carcere di Modena, teatro di una grande rivolta che ha portato all’inagibilità di alcune sezioni. L’ipotesi più plausibile è quella della morte per overdose, a causa dell’assalto al metadone razziato in infermeria. Ma, almeno finora, ancora non si conoscono i risultati delle autopsie. Quello che si è potuto finora accertare è che sono cinque i reclusi ritrovati già morti sul posto. Ma gli altri? Erano ancora vivi, tanto da essere stati trasferiti – assieme agli altri detenuti – in alcune carceri italiane distanti anche oltre un centinaio di chilometri. Il dramma è che erano giunti in condizioni già critiche. Alcuni ad esempio sono stati portati nel carcere di Alessandria a quasi due ore di viaggio dal penitenziario di Modena.
Il carcere lombardo si è ritrovato a dover soccorrere tre detenuti che stavano già malissimo per overdose. Due sono riusciti in extremis a salvarli, mente uno di loro purtroppo non ce l’ha fatta. Un altro è invece morto al carcere di Parma, a quasi un’ora di distanza da Modena, dopo essere stato portato in rianimazione. Era un giovane moldavo, classe ’88. Un altro ancora di quarant’anni è, invece, morto al carcere di Ascoli Piceno, dopo aver affrontato un viaggio di quasi cinque ore. Un altro ancora è morto mentre era ancora sul pullman del trasferimento, davanti al carcere di Verona. Quasi un’ora e mezza di viaggio. C’è da dire che la direttrice del carcere di Modena ha assicurato che – prima di essere trasferiti – tutti i detenuti sono stati visitati presso il presidio sanitario allestito nel piazzale.
Ma a quanto pare, purtroppo, non è stato sufficiente. I sintomi caratteristici dell’overdose da metadone sono spasmi muscolari, spasmi gastro-intestinali, cianosi, rallentamento del battito cardiaco, forte calo della pressione sanguigna, senso di disorientamento. Se non presi subito in tempo, si rischia la morte. Come detto, anche se i risultati dell’autopsia ancora non si conoscono, quasi tutti i detenuti del carcere di Modena risultano morti per overdose o comunque intossicazione da farmaci. Tra i cinque morti rinvenuti già morti al carcere modenese, Il Dubbio è a conoscenza del caso di uno di loro. Si tratta di un tunisino nato nell’84 che stava scontando poco più di due anni di carcere per piccolo spaccio.
Una pena che poteva essere scontata attraverso una misura alternativa. Ma purtroppo, come accade spesso, soprattutto per gli stranieri che non hanno un vero e proprio domicilio, non ha avuto la possibilità di usufruirne. Non risulta, almeno per il momento, che il ragazzo fosse in carico dal Sert, perché si sarebbe dichiarato non tossicodipendente. Saranno comunque i risultati dell’autopsia a sciogliere ogni dubbio. I suoi genitori vivono in Tunisia e ancora attendono la verità, ma soprattutto le spoglie del proprio figlio per poterlo piangere. La storia lascia una grande amarezza: il ragazzo avrebbe finito di scontare la pena tra due settimane. Ma non ha fatto in tempo.
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