I Comuni sono i destinatari dei 4,3 miliardi di euro (anticipati) dal Fondo di solidarietà e di 400 milioni finalizzati a buoni spesa. Così ha detto ieri sera il Presidente del Consiglio nella sua ennesima conferenza stampa. Da domani, se non da oggi stesso, cominceranno le telefonate di chi legittimamente chiederà di accedere al finanziamento, tanto più in una situazione di dilagante povertà come quella indotta dalla sostanziale reclusione di milioni di persone in Italia. Si tratta in sostanza di un contributo una tantum, al massimo di 300 euro, da distribuire a famiglie in difficoltà, secondo un criterio di totale discrezionalità, dal momento che esplicitamente vengono escluse - o almeno posposte - le situazioni già in carico dei servizi di assistenza sociale. Si spera che i necessari percorsi burocratici possano essere espletati nel più breve tempo possibile, tenendo presente che i numeri di chi ne potrà beneficiare saranno piuttosto esigui, in un paese sotto i 5000 abitanti si tratta di 16 buoni, in una città tra i 30 e i 70.000 abitanti (Gorizia) di circa 266. In ogni caso, alc' al è alc', nuja al è nuja (furlan di Daél). ma come si farà a stabilire le precedenze in assenza di criteri oggettivi?
La Regione invece promette con roboanti proclami piovuti sui quotidiani, "mascherine per tutti dalla prossima settimana". Anche qua, ovviamente, piovono le chiamate per sapere in quale giorno verranno distribuite "porta a porta", come appunto specificato. Passa qualche giorno e l'arrivo delle mascherine viene posticipato di una settimana, ma due per ogni nucleo familiare, non per ogni persona. Poi viene comunicato che arriveranno a tranche, nel giro di alcune settimane e che i Comuni dovranno stabilire a chi i volontari dell Protezione Civile dovranno consegnarle prima e dopo, magari cominciando dagli ultrasettantacinquenni. Anche in questo caso, alc' al è alc', nuja al è nuja,
Insomma, tutti questi comunicati offrono indubbiamente visibilità a chi li emette, ma creano non pochi problemi, innestando nella gente molto preoccupata forti aspettative e illusioni, spesso spente dalla concretezza dei tempi burocratici e dall'esiguità degli interventi.
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