lunedì 16 marzo 2020

Sorridendo, ma anche no: traffico e coronavirus

Certamente leggendo qualcuno ricorderà Johnny Stecchino e l'indimenticabile battuta sul "traffico", il più importante problema della Sicilia. Ebbene, in questo periodo nel quale la maggior parte degli italiani è giustamente chiusa in casa in attesa della fine del contagio, uno dei problemi, anche se non certo il più importante, è proprio il traffico.
Le strade sono quasi vuote e molti automobilisti - si presuppone autocertificati per motivi di lavoro o di altra comprovata necessità - si scoprono emuli di Hamilton e di Vettel, dei quali non hanno la possibilità di seguire le imprese, in quanto anche la Formula 1 si è inchinata alle esigenze della quarantena generale.
Si sono visti bolidi sfrecciare a 90-100 all'ora nel centro dei paesi, altri tallonare fino a un centimetro di distanza i (pochi) osservanti delle norme, per superarli con manovre che farebbero la gioia degli spettatori di un Gran Premio, altri ancora trasformare la vettura in una succursale dell'ufficio guidando tranquillamente con il cellulare in mano, forse ritenendo le forze dell'ordine distratte da ben più gravi e generali problemi.
Sarebbe ora di darsi una calmata, pensare di essere pirati della strada solo perché c'è poca gente in giro, potrebbe essere molto pericoloso. E in questo momento non è certo il caso di impegnare i reparti di pronto soccorso o emergenza sanitaria per incidenti che l'osservanza del codice della strada potrebbe molto facilmente evitare.

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