martedì 17 marzo 2020

E chi non ha casa, come fa a restare a casa? Dalla parte dell'ICS e di Gianfranco Schiavone

A Trieste ICS e Linea d'Ombra, negli altri ex capoluoghi provinciali del Friuli Venezia Giulia cooperative, associazioni e organizzazioni no-profit riunite nelle Rete DASI e in quella antirazzista, insieme a Centro Balducci, Caritas, Sant'Egidio e molti altri, anche soggetti singoli o associati in piccoli gruppi spontanei.
E' l'ampia costellazione delle realtà che cercano di evidenziare uno dei problemi più scottanti di questo periodo, come fanno a stare a casa coloro che non hanno casa? Non soltanto sottolineano le difficoltà di molte persone, immigrate e non, completamente dimenticate nella generale preoccupazione per il coronavirus, ma svolgono anche un fondamentale ruolo di supplenza. Con il loro aiuto infatti moltissime persone trovano conforto, comprendono la situazione, recepiscono i messaggi e le normative, diventando per essi possibile metterle in pratica.
Queste persone e queste realtà che si accollano un'assistenza che spetterebbe alle pubbliche istituzioni, dovrebbero essere premiate per un impegno di solidarietà e prevenzione ai limiti dell'eroismo, paragonabile a quello dei medici e degli infermieri sul fronte degli ospedali dove vengono curati i colpiti dal terribile virus. Oppure, forse ancor meglio, dovrebbero essere sostituite dalle istituzioni, Comuni, Protezione civile, assistenza sociale, ecc.
Invece... invece non solo non vengono ringraziate, ma addirittura criminalizzate e offese con parole volgari e violente. Secondo il sito www.triestecafe.it, il vicesindaco di Trieste Paolo Polidori dichiara che i reiterati inviti a rendersi conto della realtà dei senza tetto proposti da Gianfranco Schiavone, presidente ICS, sono "sproloqui e deliri di un essere che si presenta nella sua più ignobile veste di nemico dei cittadini e della nostra società, verso il quale deve essere manifestato apertamente il nostro più profondo disprezzo!"
Sono parole indegne di un Amministratore, il cui compito dovrebbe essere quello di tutelare la salute di tutti coloro che vivono nel territorio di riferimento, quella dei residenti in case e quella di ci chi non ha casa, tenendo conto del fatto che la mancata assistenza non è soltanto un reato ma anche un grave pericolo per la salute di tutti. Polidori ha tre alternative, o smentisce le dichiarazioni attribuendole all'incomprensione del giornalista, o chiede scusa, si tira su le maniche e fa ciò che al posto suo stanno facendo Schiavone e tanti altri, oppure si dimette dalla carica e si chiude nella sua casa, come tanti altri italiani in questi giorni, ringraziando Dio di avercela.

Nessun commento:

Posta un commento