Domenica 26 marzo 2023 si terrà la 25ma Via Crucis della Pace. Fino al 2019, si era tenuta ininterrottamente, con uno schema consolidato. Si partiva dal centro di Pordenone, si percorrevano circa 12 chilometri con alcune soste di riflessione e ci si trovava alla fine ad Aviano, davanti alla base Usaf. Era un modo per collegare il cammino di Gesù verso la croce e la risurrezione, con la presenza degli ordigni di morte presenti in una delle più grandi basi militari europee e con la speranza che prima o poi, come è scritto nei Salmi, le lance si trasformino in falci. Sono indimenticabili gli interventi di persone di pace come Pierluigi Di Piazza, Albino Bizzotto, Lisa Clarck e Giacomo Tolot, Roberto Feletto, Piergiorgio Rigolo, Stefano Barazza, Lucina Pase, Valentino Pase, Milena Perlin, Valentino De Piante, Paola Bravin, Alberto De Nadai, Tiziano Tissino, Giovanna Frattolin, solo per ricordare alcuni dei tantissimi che hanno aiutato, anno dopo anno, a costruire il gesto e a sostenere la riflessione di tutte e tutti i partecipanti.
Nel 2020 e nel 2021 ha avuto la meglio il coronavirus e non se ne è fatto necessariamente nulla.
Si è ripreso il cammino nel 2022, sempre la quinta domenica di Quaresima, con un percorso abbreviato e molto diverso rispetto al passato, da Costa d'Aviano a Madonna di Monte. Fu un incontro molto particolare, condizionato dallo stato di salute di Pierluigi che intervenne via radio dal CRO di Aviano dove si trovava ricoverato. Pochi giorni dopo ci avrebbe lasciato, con tanti insegnamenti, tanti ricordi e anche tanta responsabilità di proseguire attivamente e concretamente sulla sua strada.
Quest'anno protagoniste saranno le Beatitudini e la Natura. Le stazioni della via crucis saranno dettate infatti dalla lettura e dal commento alle Beatitudini - alternate ai "guai" - proposte nel vangelo di Luca. Il paesaggio, molto bello, dal Gorgazzo alla Chiesa della Santissima, consentirà di riflettere sulla madre Terra, costretta a soffrire molto, a causa dei cambiamenti climatici indotti da uno "sviluppo" incosciente propugnato dal turbocapitalismo attuale. Lo si potrà constatare, contemplando malinconicamente il Gorgazzo completamente vuoto d'acqua, ma anche rallegrandosi della freschezza delle acque del Livenza nascente proprio presso la Chiesa nella quale si concluderà l'iniziativa.
E' fin troppo immediato sottolineare l'importanza di un simile momento di meditazione collettiva, inevitabilmente influenzato dalle preoccupazioni per la guerra che tragicamente continua in Ucraina e in tante altre parti del mondo e dal dolore per la morte in mare di tanti migranti che cercano sulle nostre spiagge o oltre i nostri confini un avvenire migliore e trovano invece incredibile indifferenza, ingiustizia e insensibilità.
Nessun commento:
Posta un commento