giovedì 2 marzo 2023

Venus et Jupiter

 

Il cielo questa sera ha dato spettacolo. Da una parte una Luna circondata da un misterioso alone, provocato dalla rifrazione della luce sui cristalli di ghiaccio formati dall'umidità in alta quota. Dall'altra la danza cosmica di Giove e Venere nell'ora successiva al tramonto del Sole.

Quest'ultima non è un evento raro, capita circa una volta ogni tredici mesi, ma la bellezza dipende dall'inclinazione dalla quale dipende la maggiore o minore intensità della luce solare riflessa dai due pianeti.

Sembra quasi che si stiano per toccare, che ci si trovi davanti alla minaccia di un impatto impressionante. Invece la distanza tra l'uno e l'altro è di qualcosa come 670 milioni di chilometri. 

Insomma, il cosmo ci lascia spesso a bocca aperto, con il naso all'insù a contemplare e a domandarci, di fronte alla percezione immane dell'Infinito che tutto sovrasta, chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. E poi anche, da minuscoli granelli minuscoli di polvere universale, perché sprecare tanti istanti della nostra vita a farci reciprocamente del male? Perché non approfondire il senso del sacro - tremendum et fascinans - che ci attanaglia di fronte al Mistero e non sperimentare la forza che tutto mantiene in essere, ovvero "l'Amor che move il Sole e l'altre stelle?"

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