Durante l'aratura dell'anno 1874, nei pressi dell'abitato di Monastero, è stata ritrovata infatti una croce astile, risalente al IV - V secolo d.C. Dono del barone Ettore von Ritter, il reperto è attualmente in mostra nel Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Alta 54 cm e larga 27, rappresenta una variante del noto e classico "chrismon", in modo da formare con l'intersezione dei due bracci la lettera greca X (hi) e con il braccio orizzontale la P (ro), ovvero le prime due lettere del nome XPΙΣΤΟΣ (CHRISTOS). Sono agganciate altre due lettere, A (alpha) e Ω (omega), la prima e l'ultima dell'alfabeto greco, come a ribadire quanto si trova scritto nell'Apocalisse riguardo al mistero di Dio: "Io sono l'Alpha e l'Omega, dice Dio, il Signore, che è stato, che è e che verrà, il Signore di tutta la creazione".
L'opera di Ghirardo consente di mantenere una memoria viva del manufatto paelocristiano e di collegare Aquileia con Vienna. L'artista, visibilmente emozionato, ha partecipato con i familiari al rito di benedizione della croce, guidato dall'Arcivescovo di Gorizia e ha ricevuto il ringraziamento da parte di tutta la comunità parrocchiale aquileiese.
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