martedì 28 marzo 2023

Di strade e di ponti...

Un piccolo tour in bicicletta, verso il Calvario.

Mi pongo qualche domanda, ingenua e da ignorante (nel senso che ignoro). Nel 2025, forse, queste strade saranno percorse dai visitatori della capitale della cultura, in numero ben superiore a quelli che sono passati nella (mancata) occasione dell'accorata riflessione sui cento anni dall'orrenda carneficina che è stata la prima guerra mondiale.

La salita dalla Grojna presenta due novità, rispetto alle ultime salite che risalgono all'inizio dello scorso anno.

La prima è il taglio di numerosi alberi, non solo degli infestanti che si trovano un po' ovunque, ma anche di piante ben radicate nel territorio. I pendii denudati fanno un po' impressione e l'argilla dominante desta qualche preoccupazione. Chi fermerà eventuali e possibili frane e smottamenti?

La seconda è che la strada, quasi tutta, è piena di buche e rende ardua la pedalata verso la cima. Ah sì, a proposito. L'abitudine alla marcia in montagna ha sempre fatto pensare alla cima come il punto più alto di un monte o di un gruppo montuoso. Se vedo un cartello con scritto "strada interrotta per la cima", immagino che quella preclusa sia l'ultima, che sale dalla strada principale e conduce sulla vetta. Altrimenti se, come è, l'asfalto si interrompe sulla via principale, sarebbe meglio scrivere "strada interrotta tra 500 metri", per evitare che l'intraprendente ciclista non tiri giù un bel po' di santi dal paradiso.

Ma perché è interrotta? Perché si sta lavorando, c'è un gran cumulo di terra che occupa l'intera carreggiata. Cosa stanno facendo? Forse è l'inizio di una necessaria ristrutturazione completa, per la felicità di ciclisti e camminatori? Non si capisce bene, si nota solo che un cartello promette la fine dei lavori di questo breve tratto per il 3 febbraio 2023. Già, ormai si è al 28 marzo e non sembra proprio che il cantiere sia prossimo alla sua chiusura.

Si stende un pietoso velo sulla deviazione (obbligata, a questo punto) per Lucinico. La discesa - o la salita, a seconda dei punti di vista - è veramente un colabrodo e se si è in bici non si può far altro che affrontare le curve a passo d'uomo, se non ci si vuole rompere il collo. non si pensa a una sistemazione di questo bellissimo percorso alternativo verso la "cima"?

Ci sarebbero molte altre cose da dire. Solo una nota curiosa finale. Esiste ancora una traccia sbiadita che sul ponte VIII agosto consente ai ciclisti e ai pedoni di affrontare il traffico pesante. La sicurezza è quella che è, ma il ponte consente un bellissimo panorama sul ponte ferroviario e sull'Isonzo, se percorso sullo strettissimo marciapiede separato da un basso guardrail dallo scorrere ininterrotto di camion e auto. Un cartello avvisa i nuovi arrivati di cosa li attende in città e oltre la città. Andando a sinistra, terza uscita della rotonda, prima o poi arriveranno al Valico di II categoria di Salcano (non è più tale da circa 20 anni), andando a destra giungeranno al valico di I categoria della Casa Rossa. I controlli sul confine sono stati aboliti nel dicembre del 2007, ben 16 anni fa. Non sarebbe il caso di cambiare il cartello o forse si pensa di tenerlo così per ricordo, riservando a un'indicazione stradale una sorte più dignitosa di quella toccata alla povera rete confinaria della Transalpina, quella sì intrisa di storia e di memoria?
 

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