sabato 11 marzo 2023

Perdonateci! Trieste chiama Cutro...


Perdonateci! (foto Elisabetta Tofful)
Promossa dal Comitato Pace Convivenza Solidarietà Danilo Dolci di Trieste e da Rete DASI FVG, si è svolta oggi pomeriggio a Trieste, in concomitanza con la manifestazione nazionale di Cutro, una toccante cerimonia. Un centinaio di persone, provenienti da tutta la Regione, si è riunito sul Molo Audace per ricordare gli oltre settanta morti e gli ancora tanti dispersi nel terribile naufragio avvenuto lo scorso 26 febbraio davanti alle coste della Calabria. E' stato un modo per condividere, almeno simbolicamente, l'immenso dolore di chi ha perso tutti gli affetti più cari in questa catastrofe. Si è trattato di una catastrofe del resto annunciata da tanti segni prmeonitori, purtroppo non l'ultima se non cambierà qualcosa nell'atteggiamento culturale e nelle scelte politiche dell'Italia e dell'Europa. 

Da una parte il messaggio è stato lo stesso delle moglie e madri di Cutro, che hanno voluto chiedere perdono a tante famiglie per aver impedito loro di realizzare la speranza nel futuro. Dall'altra sono state invocate verità e giustizia rispetto agli avvenimenti, ma anche la necessità di un cambio radicale di passo nella politica che dovrebbe essere sempre più di "accoglienza" e non di "difesa". 

Le norme approvate dal Governo nel recente Consiglio dei Ministri tenutosi proprio a Cutro, sono molto deludenti, in quanto non affrontano in maniera significativa il tema dei soccorsi dei naufraghi in mare, perseguendo invece ancora la penalizzazione delle ong che si prefiggono di soccorrere coloro che rischiano di annegare fra i flutti. Non viene neppure interrotta la linea dei respingimenti alla frontiera, particolarmente odiosa per quanto concerne i migranti che risalgono i Balcani per raggiungere l'Italia e gli altri Paesi dell'Unione europea. L'inasprimento delle pene nei confronti dei trafficanti non è certo un deterrente nei confronti dei mandanti, organizzazioni internazionali che troveranno modo di portare avanti ugualmente i loro traffici. L'unica strada possibile sembra essere quella della gestione diretta dei viaggi dei migranti da parte dello Stato e degli organismi governativi e non governativi, favorendo in questo modo spostamenti sicuri e contestualmente accoglienza sostenibile.

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