venerdì 27 maggio 2022

29 maggio 1944 - 27 maggio 2022, a Prosek, per dire ancora "No al fascismo"!

Mentre a Gorizia si apre oggi il Festival èStoria, dedicato significativamente al tema dei "fascismo", stasera alle 19.30, presso la stazione di Prosecco si ricordano le undici persone impiccate per rappresaglia, il 29 maggio 1944. L'episodio, inserito in un'impressionante serie di eccidi e violenze perpetuate dai nazisti e dai fascisti contro membri della Resistenza e anche semplici cittadini nel corso della seconda guerra mondiale.

I morti di Prosecco sono stati scelti tra persone detenute al Coroneo per motivi politici, del tutto indipendenti dall'azione partigiana svolta nella fabbrica Todt del paese del Carso. L'undicesimo è stato assassinato per il solo fatto di essere transitato nella zona in biciletta.

Perché questa inaudita violenza?

Perché nello stesso concetto di "fascismo" e di "nazismo" è insita una violenza brutale, crudele e disumana. La venefica convinzione di essere assolutamente dalla parte della "Verità" e che tutti coloro che non fanno parte della "cerchia" sono di per sé pericolosi nemici, porta inevitabilmente al progetto criminale di voler distruggere l'altro.

Non si tratta quindi semplicemente di punti di vista diversi che si confrontano, anche dialetticamente, fra loro, bensì di una vera e propria sistematica cancellazione di chi si oppone, rivendicando i propri diritti e una giustizia incentrata sul valore e la dignità della persona.

Per questo motivo, come diceva Pertini, il fascismo non è un opinione ma un crimine e per questo deve essere bandito da qualsiasi consesso democratico. Il fascismo, nero maestro del nazismo, ha ampiamente sparso in Italia e nel Mondo i demi dai quali sono germogliati eccidi, campi di sterminio, impiccagioni e fucilazioni d massa, stragi, per non parlare della tragedia immane della seconda guerra mondiale.

In questo tempo in cui, anche se c'è chi tende incoscientemente a minimizzare il problema, stanno ritrovando spazio nella società gruppi e ideologie direttamente o indirettamente neo fascisti e neonazisti, è necessario riaffermare con forza il proprio no. No alla violenza sistematica e alla guerra, fomentate da ideologie simili a quella neofascista e neonazista. No alle armi, strumento principe degli interessi macroeconomici e antisociali. No alla schiavitù, al razzismo e a ogni sorta di discriminazione, altri frutti velenosi e inaccettabili del modo di essere e di sentire "fascista".

Sì invece alla pace e alla nonviolenza, sì al dialogo e alla capacità di trattare, sì all'accoglienza di chi fugge dalle guerre e dalla fame, sì ai costruttori di giustizia e di fraternità.

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