Il ricordo è molto vivo, un uomo che non passava certo inosservato. Sicuramente ha amato profondamente la sua città, servendola con entusiasmo e passione. Molto convinto delle sue idee - detto per inciso, generalmente agli antipodi delle mie - ha saputo dare un volto umano all'impegno politico. Ha saputo affrontare con forza e coraggio anche grandi momenti di sofferenza, riuscendo a conciliare con sapienza la vita familiare e il desiderio di rispondere ai problemi dei cittadini.
E' stato uomo disponibile all'ascolto, ma deciso ad attuare i suoi programmi, aperto al rapporto con gli antagonisti, ma autorevole e a volte ferreo con i compagni di partito, espressione di una società colta ed elegante, ma immerso volentieri nella quotidianità delle strade e dei percorsi goriziani.
A livello personale, lo ricordo nell'ambito ecclesiale ai tempi in cui era arcivescovo padre Bommarco, con il quale aveva una profonda intesa che andava al di là dei ruoli e trovava fondamento nelle comuni radici sociali e culturali. In Consiglio Comunale ci siamo spesso scontrati su molti temi sui quali avevamo opinioni diverse, sempre con un rispetto che non escludeva i toni accesi e quella che eufemisticamente il giornalismo definirebbe una "vivace dialettica". Finito il tempo dell'impegno diretto nelle istituzioni, era facile incontrarlo lungo le strade cittadine e, ormai lontani dalla necessità di far valere ciascuno le proprie ragioni, si trovava volentieri il tempo per qualche sereno scambio di opinione, sul presente e sul futuro della nostra bella città.
La Politica (con la P maiuscola) dovrebbe essere sempre lo spazio del dialogo e del confronto, tanto più intensi e autentici là dove democraticamente si sostengono idee differenti. Purtroppo non è sempre così e facilmente chi si adopera per il bene comune finisce in un vero tritacarne che mette a dura prova la pazienza e spesso anche la salute fisica. Il ricordo di Gaetano Valenti suscita la nostalgia per una politica cittadina nella quale la diversità dei punti di vista non porti mai a denigrare le persone o a trattarle come nemici, bensì a rispettare la loro dignità e a confrontarsi costantemente con le loro opinioni.
Nessun commento:
Posta un commento