martedì 3 maggio 2022

Contro i misteri di una guerra assurda, un'autentica ribellione nonviolenta.

 

Un incrociatore a Venezia 
A che punto siamo con questa terribile guerra che semina sofferenza e distruzione in Ucraina, ma anche incertezza e tensione in tutto il mondo?

E' difficile dare una risposta a questa domanda perché, nonostante il consueto diluvio di parole che come al solito ci travolge senza darci la possibilità di una sostenibile opinione, in realtà nessuno lo sa. Beh, proprio nessuno no, l'oscurità che tutto avvolge induce a pensare che qualcuno le idee le abbia chiare, forse anche troppo.

Analizziamo alcuni dati di fatto.

1. L'aggressione armata della Russia nei confronti dell'Ucraina, sta provocando enormi danni. Ci sono migliaia di morti, civili e militari, città distrutte, bombe e missili scaricati su popolazioni inermi. 

2. Molti abitanti delle zone russofone dell'Ucraina hanno interpretato come una liberazione l'arrivo dei soldati russi, sperando nella fine di quasi un decennio di persecuzioni da parte dei diversi governi che si sono susseguiti a Kiev.

3. Gli sforzi diplomatici di russi e ucraini sono sembrati finora del tutto insufficienti e non si riesce più a capire quali siano gli obiettivi. Perché Putin continua a tenere accesa una guerra che coinvolge tutto il Paese e non soltanto il Donbass o la Crimea? Dove vuole arrivare? Quali sono i suoi obiettivi? E perché Zelens'ky sembra non voler neppure prendere in considerazione la possibilità di una trattativa equa che potrebbe alleviare le sofferenze di tutti? Perché il presidente ucraino sembra prediligere un presenzialismo spettacolare sui media e sugli umori dei centri di potere europei e americani?

4. Gli Stati Uniti, in particolare il presidente Biden, sembrano voler gettare continuamente benzina sul fuoco, con gli aiuti militari e con dichiarazioni pubbliche sempre più vicine ai bollettini di guerra. Anche gli Stati dell'Unione europea, sia pur in ordine abbastanza sparso, sono per lo più convinti della necessità di rafforzare la NATO. Propongono senza mezzi termini l'ingresso dell'Ucraina e soprattutto decidono un costante sostegno militare, pur nella chiara consapevolezza di prolungare in questo modo l'agonia del popolo ucraino. Cosa vogliono l'Europa e l'America? Un allargamento generalizzato del conflitto fino alla terza guerra mondiale? Perché poi?

5. Tutti gli Stati coinvolti, compreso l'Italia, hanno deciso significativi aumenti della spesa militare, tanto più strani quanto più sembra incombere una spaventosa crisi economica dovuta anche alle vicende legate alla pandemia. C'è chi ha fatto affari giganteschi, attraverso la produzione e la vendita delle armi. E' da tenere presente anche la questione degli accordi internazionali riguardanti le forniture del gas, anche qua con interessi macroscopici che si scontrano, come al solito, sulla pelle della povera gente.

6. Non si è visto finora alcuno sforzo diplomatico e di mediazione internazionale, degno di questo nome. Sembra che tutto sia incentrato, anche grazie ai media, sulla necessità di armare la cosiddetta "resistenza ucraina", mentre ogni giorno filtrano notizie sulla reale consistenza e qualità di una parte consistente dei cosiddetti "eroi". Chi esprime qualche dubbio o perplessità viene immediatamente incasellato nel partito dei "filoputinani", secondo uno schema ormai consueto, chi non la pensa esattamente come vuole il Potere viene considerato un mentecatto terrapiattista se non un truce massacratore di bambini. Dove è l'ONU? Dove le diplomazie europee? Dove l'intervento di autorità morali in grado di richiamare che la guerra non può essere considerata uno strumento per la risoluzione delle controversie tra le persone e i popoli? A parte il molto diviso mondo pacifista, un settore della sinistra europea (sinistra, non centro sinistra!) e il costante magistero di papa Francesco, c'è ancora chi crede nel valore della nonviolenza come metodo autenticamente umano per resistere allo strapotere delle armi e per avviare percorsi autentici di dialogo, confronto e accordo?

Insomma, due più due fa quattro, pur rimanendo l'incognita x. Se questa guerra continua e i protagonisti neppure ormai si preoccupano di fornire qualche plausibile motivazione, vuol dire che a qualcuno - in Russia, in Ucraina, in America, in Europa e in Italia - va bene così. A chi? mah, questa è proprio l'incognita x. 

Forse solo una vera, grande mobilitazione mondiale, un boicottaggio sistematico degli interessi vitali di ogni governo, attuato dalla stragrande maggioranza degli esseri umani che vogliono la pace e non la guerra, potrebbe fermare questa minacciosa deriva verso un abisso nel quale tutti rischiamo di finire. E' un'estrema speranza, a metà tra ribellione nonviolenta alla logica perversa degli armamenti e rivoluzione sistemica per riportare al centro dell'economia il valore e la dignità di ogni persona, "unica e irripetibile".

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