Mancano ormai pochi mesi alle "amministrative", a Gorizia, Monfalcone e in molti altri Comuni importanti, in Friuli-Venezia Giulia e altrove.
Non è che ci si capisca molto, in questa fase.
A Gorizia la stella del Sindaco Ziberna, dal giorno della sua elezione in poi, si è progressivamente oscurata, per la verità più a causa di crescenti malumori interni alla sua ormai ex maggioranza che di diminuzione di sostegno da parte dei suoi affezionati elettori. E' bene che i suoi avversari tengano presente la distanza tra i capi partito che lo contestano e la base popolare della destra goriziana che si riconosce ancora nel suo operato.
Il centro sinistra e la sinistra sembrano essere ancora nell'incertezza, nonostante la moltiplicazione di incontri in chiaro e in scuro che per il momento non sembrano aver prodotto grandi risultati. L'antizibernismo non può certo essere l'unico collante di una proposta politica seria e articolata. Tutti parlano della necessaria "unità d'intenti", qualcuno cerca di offrire un tetto sotto il quale invitare a incontrarsi, certi "lanciano" nomi per "vedere l'effetto che fa", ma, mentre il tempo passa, non sembrano esserci convergenze all'orizzonte. Forse sarebbe il caso che il partito che si suppone essere di maggioranza relativa si decida a lanciare una proposta, poi ci potrà essere il tempo per verificare se aderire a essa con più liste a sostegno di un programma da costruire insieme con un candidato sindaco comune o se al contrario utilizzare il primo turno elettorale come una sorta di "primaria di coalizione", con patto ferreo di sostegno al candidato inviato dagli elettori al ballottaggio. Non si può arrivare alla primavera senza un'idea chiara, tenuto conto dell'importanza della prossima consigliatura che porterà la/le città all'appuntamento fondamentale del 2025. Sembra per ora purtroppo irrealizzabile la "lista comune", da presentare con lo stesso simbolo a Gorizia e Nova Gorica. Peccato, si dovrà aspettare il 2042 perché si ripresenti una simile occasione.
A Monfalcone, nonostante le formali ricusazioni della sindaca Cisint, sembra difficile pensare che il suo evidente presenzialismo non porti a una ri-candidatura e che il centro destra e la destra locali non si compattino attorno a una figura che - piaccia o meno - ha saputo ritagliarsi un ruolo significativo nella politica locale e regionale. Il centro sinistra e la sinistra sembrano invece orientati alle primarie di coalizione, con tre ottime candidature che - data l'esperienza e la competenza delle persone - potrebbero interagire abbastanza serenamente, facendo sì che le diverse sensibilità si trovino comunque rappresentate in una progettualità condivisa.
A tutti un consiglio, quello di non sottovalutare mai gli antagonisti politici. L'irrisione o la denigrazione, soprattutto quelle rivolte alle persone, anche quando suffragate da elementi oggettivi e verificabili, non hanno quasi mai "pagato". Servono solo a convincere maggiormente i "propri", a compattare maggiormente gli "altri" e ad allontanare dalle urne coloro che si trovano nell'incertezza. Molto meglio è proporre programmi rigorosamente alternativi, facilmente riconoscibili come tali, evitando di scendere in polemiche inutili o a sarcasmi di dubbio gusto che avvelenano il clima e rendono difficile identificare le "ragioni" di ciascuno. La creazione del "nemico" paradossalmente lo rafforza, i martiri - reali o presunti tali - hanno sempre suscitato molta più simpatia dei loro persecutori.
Quando si vota per eleggere un sindaco, a mio avviso, al di là dell'appartenenza politica, si dovrebbe guardare alla persona. Il rappresentante di una comunità dovrebbe avere come caratteristica e cioè quella di provenire dal mondo del lavoro. Chi ha fatto solo ed esclusivamente politica, chi ha vissuto di politica, sarà magari un bravo "politicante", ma secondo me poco adatto a calarsi nei panni delle persone con reali problemi.
RispondiEliminaIl Sindaco, come il prete per chi crede, è un punto di riferimento per i cittadini su cui fare affidamento e su cui contare.