Gli alberi, ormai spogli, si slanciano verso il cielo azzurro autunnale, i rami si incrociano generando strane forme, compagnie irregolari e disordinate che sembrano voler occupare ogni spazio lasciato libero dalla Natura.
Gli alberi, ormai spogli, sprofondano a capofitto nelle acque tranqulle, i rami sembrano soldatini assetati alla ricerca di un effimero sollevo, pronti a contendere frammenti d'ossigeno ai pesciolini argentati dalla carezza di qualche raggio superstite del sole.
Gli alberi, ormai spogli, si riflettono rovesciati nello specchio limpido del lago, i rami sorridono dolcemente agitati dai fragili cerchi generati da un sassolino impertinente, colorano di emozione una parola sussurrata sulla riva.
Si compie ancora il miracolo dell'Essere, svincolato dalle anguste categorie della Realtà.
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