giovedì 4 novembre 2021

4 novembre, giorno di lutto e di riflessione, per la pace e la giustizia planetarie

Fino a pochi anni fa la festa del 4 novembre era dedicata "alla Vittoria". Successivamente, comprendendo che di fronte a milioni di giovani falciati da scelte politiche scellerate e da decisioni strategiche criminali, la "giornata" si era trasformata in un mesto ricordo dei caduti di tutte le guerre e con qualsiasi divisa.

Da un po' di tempo è tornata in auge la "festa delle Forze Armate" e dell'"unità d'Italia", sottolineata particolarmente in questo ultimo anno dal centenario della traslazione del Milite ignoto da Gorizia/Aquileia all'altare della patria a Roma.

E' vero che le Forze Armate italiane non sono certo oggi quelle dell'inizio del XX secolo e che spesso sono impegnate nelle cosiddette e discusse "missioni di pace". Ma perché celebrare le "forze armate" proprio nel giorno in cui si ricorda la fine dell'inutile strage e dell'orrenda carneficina provocata proprio dalle forze armate? Perché trovare nella prima guerra mondiale l'elemento di unificazione dell'Italia? Perché non ripensare a quel terribile massacro, come un'occasione per ripudiare veramente la guerra, come dettato anche dall'art. 11 della Costituzione Repubblicana?

Il 4 novembre potrebbe essere dichiarato, con maggior coerenza e logicità, il giorno dedicato alla pace e alla giustizia in tutto il mondo, oltre che di lutto per tutte le vittime dell'immane mattanza che da sempre caratterizza ogni conflitto. I protagonisti dovrebbero essere i costruttori di pace e i sostenitori della nonviolenza attiva, propugnatori di un metodo alternativo per la risoluzione dei conflitti planetari. Gli eroi da ricordare, almeno in questo giorno, dovrebbero essere coloro che si sono rifiutati di imbracciare il fucile e di sparare contro i propri coetanei "con lo stesso identico umore ma con la divisa di un altro colore", preferendo morire piuttosto che uccidere. 

Ci avevamo provato, quando ne avevamo la possibilità e la responsabilità, a celebrare il 4 novembre la "Giornata di riflessione e preghiera per la pace nel mondo e per i caduti, civili e militari, di di tutte le guerre". Forse non se ne era compresa bene l'importanza e da quest'anno il vessillo d'Italia tornerà a sventolare sulla festa delle Forze Armate. L'ordine regna ad Aiello.

3 commenti:

  1. Perché le forze armate non sono solo gruppi di guerrafondai, perché non possono essere ricordate (e celebrate) solo quando tornano cadaveri, perchè è giusto ripensare le forze armate ma non per questo annullare la loro figura o il loro ruolo. Se si vuole fare a meno di esse (discussione legittima), allora bisogna aver il coraggio di chiederlo. Ribadisco, sia l occasione di ripensare il loro ruolo. Ma il ruolo delle forze armate

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  2. Mettete dei fiori nei vostri cannoni
    Perché non vogliamo mai nel cielo
    Molecole malate, ma note musicali che formino gli accordi
    Per una ballata di pace, di pace, di pace

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  3. Ma credete veramente che il solo fatto di avere una divisa voglia dire essere guerrafondai?

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