Verona, Museo di Storia naturale |
Cinquanta milioni.
Ne mancavano 47 alla comparsa dei primi ominidi, 49 all'irruzione di homo sapiens.
Il pesce che ha lasciato questa traccia, grazie al processo naturale di fossilizzazione, ha attraversato la Vita 50 milioni di anni fa.
E' vissuto in un atollo tropicale, ciò che era in quella fase della lenta e inesorabile deriva delle placche continentali, l'attuale Lessinia, sopra Verona.
La "Pesciara" di Bolca ha consentito di scoprire decine di migliaia di organismi pietrificati nei sedimenti del fondo fangoso. Sono così simili a quelli che possiamo vedere anche oggi, nei fiumi, nei laghi e nei mari, come pure sui banchi dei venditori.
Come tutti gli esseri viventi, avrà cercato di nutrirsi di altri simili e di evitare di essere nutrimento dei più forti. Avrà fatto di tutto per riprodursi, per permettere alla sua specie di sopravvivere. Forse c'è riuscito, se si è conservata così bene la sua impronta.
E' morto, probabilmente per cause naturali, fatto non troppo comune per un pesce, ma non c'era ancora molto tempo da trascorrere prima che arrivasse lo sterminatore universale. O forse c'è stata qualche catastrofe, di quelle relativamente frequenti sulla Terra, un asteroide di secondo livello precipitato nei dintorni, un vulcano un po' troppo vivace, un calo d'ossigeno nelle acque... Chissà?
Fatto sta che quel pesce è rimasto imprigionato per 50 milioni di anni prima nel fondale viscido di un mare in estinzione, poi nella solidificazione della materia, innalzata dai movimenti della crosta terrestre e divenuta altura, poi collina e ora montagna scavata dai torrenti prealpini.
Sono passati cento anni o poco più e la "Pesciara" è diventata una miniera. I prigionieri hanno ritrovato la luce e ci si offrono in tutta la loro bellezza. Gli organi vitali si sono decomposti ma la terra ha preso il loro posto, ricreando tutti i particolari, perfino la pigmentazione.
E ora, sono davanti ai nostri occhi. E producendo l'"ooh" pieno di ammirazione, ci chiediamo che senso abbia tutto questo. Il tempo ci sovrasta, lo spazio ci sconvolge, il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me.
Sì quest'ultima l'aveva già scritta Kant. Ma io me ne approprio, per non scomodare il solito Leopardi, chiedendomi con lui che fa la Luna in ciel, la silenziosa Luna.
50 milioni di anni fa...
Tutto questo per ricordarci che questa meraviglia, che è il luogo dove viviamo, è opera della stessa mano, un luogo bellissimo dove siamo provvisori e di passaggio, in attesa di ritrovarci Altrove.
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