sabato 6 novembre 2021

Ciclabile in Corso Italia, una testimonianza e una riflessione.

"Andrea, sono arrivata da Trieste in treno, portando la mia bicicletta. Uscita dalla stazione non credevo ai miei occhi!"
E' il saluto di una brava giornalista di Radio Capodistria, cicloamatrice e sostenitrice del turismo slow. 
"Perché? Cosa c'era di strano?"
"Mi sono trovata davanti una pista ciclabile straordinaria, degna delle più grandi e moderne città. L'ho percorsa tutta, poi per curiosità sono andata avanti, ho attraversato qualche via più stretta e sono capitata su un confine presso un'altra linea ferroviaria. Lì mi sono innestata su un'altrettanto splendida ciclabile, fino alla stazione della Transalpina. Ma vi rendete conto della cosa bella che avete realizzato? Quanta salute in più per i cittadini, quanti spazi per chi ha delle disabilità e non vuole rinunciare a transitare in centro, quanto inquinamento in meno!" 
E' una che se ne intende, di ciclabili e percorsi a piedi in Europa e nel mondo, parla ogni settimana nei suoi programmi radiofonici.
Le ho detto che fino alla stazione italiana, forse si potrà presto arrivare anche da sud, grazie a un bel ponte sopra i binari, già a livello di progettazione definitiva. Ho aggiunto che dalla Transalpina si potrà raggiungere la strepitosa "via dell'Isonzo", valicandolo su un già realizzato ponte sospeso. Insomma, tra non molto si potrà andare dal mare ai monti, a fianco del "più bel fiume d'Europa".
"Sì, ma tutto ciò si può realizzare soprattutto grazie al coraggio di chi vuole valorizzare l'attraversamento delle città, vero punto critico per tanti progetti, affascinanti in campagna, pericolosi e poco attraenti in città. Complimenti, davvero, questo sì che è un modo di onorare la scelta di Nova Gorica con Gorizia, Capitale europea della Cultura 2025!"
Non le ho detto che qualcuno vorrebbe ritornare indietro, ai controviali pedonali, ripristinando il traffico dell'arteria cittadina a doppia corsia di marcia. Non le ho detto che forse il sogno dell'attraversamento cittadino sarà soffocato da interessi di parte, che il ponticello della Campagnuzza per il momento è pronto ma chiuso nei cassetti dei decisori, che quello di Salcano attende la sistemazione geologica delle sponde, la cui consistenza non era stata sufficientemente verificata.
Non le ho detto neppure dell'entusiasmo di oltre duecento cittadini che in meno di mezza giornata hanno sottoscritto la richiesta di avviare l'iter per un referendum che dia la possibilità di esprimersi a tutti i cittadini. 
Non le ho detto tutto questo, ma mi auguro che la sua testimonianza possa essere utile, che si arresti qualsiasi tentativo di rimozione della ciclabile di Corso Italia, che si possa svolgere la consultazione dei cittadini, da realizzare possibilmente contestualmente alle prossime elezioni cittadine.
A Trieste il mondo politico "ufficiale" si sta mobilitando urgentemente per indire un referendum finalizzato a fermare la costruzione di un'(assurda!) ovovia. Si riuscirà anche a Gorizia a ottenere un'ampia convergenza e un forte consenso? 
Chi lo sa? Di certo è evidente a chiunque osservi la situazione su un piano razionale, che non avrebbe alcun senso spendere denaro pubblico per fermare la cosiddetta "sperimentazione", prima che gli elettori indichino la "pista" da seguire o comunque prima delle ormai prossime elezioni amministrative cittadine.

1 commento:

  1. La tua amica ha una mentalità mitteleuropea, come fosse uscita da uno scorcio dei tempi degli Asburgo. A Gorizia la mentalità ha subito influssi dagli eventi storici, che ne hanno annacquato l'originalità. Io la vedo come la tua amica.

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