Un testo scritto da Giuseppe O Longo, letto dall'autore insieme all'attrice Paola Bonesi, ha consentito di ricostruire le fasi salienti della vita di Albert Einstein. L'occasione è stata offerta dalla memoria dei cento anni dall'assegnazione del premio Nobel (1921).
Le teorie scientifiche, il contesto storico, le riflessioni filosofiche e teologiche, si sono incrociate con le vicende personali, a livello familiare e professionale.
In un crescendo avvincente il racconto, reso vivo dalle lettere autentiche del grande scienziato, ha permesso di conoscere molti aspetti inediti della storia di uno dei personaggi più celebri del XX secolo. Particolarmente interessante è stata la descrizione dei retroscena relativi alla scoperta delle potenzialità dell'uranio e della fissione nucleare, all'inizio del percorso che avrebbe portato alla realizzazione delle prime bombe atomiche e di fatto all'inizio di una nuova era nella storia dell'umanità.
Il brano teatrale ricostruisce anche i dialoghi e i confronti tra i principali ricercatori dell'epoca, soprattutto l'acceso dibattito tra sostenitori del determinismo o della casualità, oltre che della celebre equazione della relatività e della teoria dei quanti.
Le suggestioni, succedute l'una all'altra con ritmo incalzante, sono sfociate, come fiumi nel mare, nell'entusiasmante riflessione conclusiva, dedicata al rapporto tra scienza e fede. Il riferimento a Spinoza chiarifica il famoso aforisma, "la religione (o la fede? ndr) senza la scienza è cieca, la scienza senza la religione è zoppa".
Grazie a Giuseppe O Longo e Paola Bonesi, avete dimostrato come l'autentica Cultura e la conoscenza della complessità possano camminare insieme alla semplicità della Comunicazione e al fascino della Parola.
Nessun commento:
Posta un commento