sabato 19 febbraio 2022

Verso le elezioni amministrative. Qualche spunto...

Gorizia dal San Gabriele (foto Massimo Crivellari, da "Gorizia tra le nuvole")
Mentre Monfalcone è già in campagna elettorale e i principali protagonisti sono molto attivi nel presentare programmi e collaborazioni, a Gorizia non è ancora stato realizzato l'importante passo della (o delle) nomination delle varie coalizioni. 
Tenendo conto delle difficoltà di "far quadrare il cerchio", si auspica che la scelta non sia determinata (prioritariamente) dall'impedire la vittoria del gruppo antagonista. Il centro sinistra è paralizzato dai lontani tempi del Berlusconi I dal tentativo di ostacolare il centro destra e la destra, senza proporre programmi sostenibili e veramente alternativi. In questo modo ha ottenuto il risultato opposto, cioè quello di rafforzare la di per sé assai debole destra di governo.
Lo stesso, anche se in altra forma, vale anche per il Comune di Gorizia, dove alla critica sistematica dell'operato prima di Romoli e poi di Ziberna, non si è riusciti ad aggiungere nell'opinione pubblica i pur esistenti e approfonditi contenuti culturali e autenticamente politici.
In particolar due sono gli elementi che - tra i tanti altri - dovrebbero essere presi in considerazione, come prova di questa difficoltà di incidere sull'elettorato. Il primo è senz'altro la cronica assenza di molti giovani nelle file delle formazioni civiche e partitiche del centro sinistra e della sinistra. Perché un programma amministrativo costruito da anni di riflessione, confronto e valore ideale non riesce a coinvolgere ed entusiasmare le nuove generazioni, come invece sembra accada nell'ambito opposto? 
Il secondo è il rapporto con Nova Gorica, fattore questo decisivo nelle votazioni del 2022, che vedranno singolarmente concomitanti i rinnovi dei due sindaci e dei due consigli comunali, soprattutto in vista dell'imperdibile appuntamento del 2025. Al di là delle buone intenzioni, il dialogo politico tra Nova Gorica e Gorizia è ancora in fase embrionale, mentre le relazioni "ordinarie" tra i cittadini sono ben lontane da quella "normalità" che dovrebbe essere scontata in un territorio in cui si parlano lingue diverse, ma si ha la stessa collocazione geopolitica e si condividono gli stessi problemi e gli stessi obiettivi. Si può criticare giustamente il centro destra goriziano per il ritardo con il quale ha capito l'importanza del sentirsi uniti nella diversità, ma si deve anche ammettere che sono state un importante successo la realizzazione del GECT/EZTS GO (con tutti i limiti e le opportunità del caso), insieme alla straordinaria candidatura unitaria di Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della Cultura 2025. Più che criticare quindi l'operato altrui, sembra importante proporre vie nuove e modalità avvincenti per utilizzare nel migliore dei modi questi strumenti che non devono avere soltanto lo scopo di convogliare fondi dalle istituzioni superiori, ma di accompagnare un modo nuovo di essere città, a misura di ogni persona, soprattutto dei più piccoli e dei più deboli.
Chiunque sia la o il sindaco, sarà importante che tenga presenti queste urgenze, prima di tutto culturali, insieme a una squadra efficace che comprenda giovani donne e uomini competenti e soprattutto entusiasti, alcuni dei quali con esperienze amministrative pregresse e, se non tutti, almeno qualcuno con un'ottima conoscenza di almeno tre lingue (italiano, sloveno e inglese).

1 commento: