Abbiamo raccolto tante notizie, incontrato interessanti testimoni e il resoconto è contenuto negli ultimi due post, dedicati alla Giornata della cultura slovena e a quella del ricordo.
Più di tutto ci aveva colpito l'incontro con Marjan Premrl, nella casa dove erano nati don Stanko Premrl e il partigiano Janko-Vojko Premrl. A 91 anni ci ha accolto con una ventata di dolcezza, raccontandoci la sua vita più con gli sguardi che con le parole. Nipote di don Stanko, ha potuto condividere un paio d'anni con lui a Lubiana. Lo zio era organista e maestro di coro nella Cattedrale, lui giovane studente ginnasiale. Era cresciuto insieme al fratello maggiore Janko e alla sorella Božena, morti in circostanze tragiche durante la seconda guerra mondiale. Era stato vicino all'altra sorella, Radoslava-Rada, moglie dello scrittore Boris Pahor. Sotto il ritratto dei suoi cari ci ha comunicato una grande serenità, una forza profonda che lo ha accompagnato in tutta la sua vita, la forza interiore di una fede forte, concreta, molto salda.
Ora se ne è improvvisamente andato, certamente con la matura consapevolezza di tornare alla Casa dalla quale tutti si proviene, nella speranza di riabbracciare i suoi cari, soprattutto quelli strappati, come fiori appena sbocciati, da una violenza tremenda e insensata che ha insanguinato l'Europa e il Mondo. Lo voglio ricordare e ringraziare, per l'ora di profonda umanità che ha voluto donarci, con le sue poche parole, con il dolce sorriso, con gli occhi limpidi e penetranti, capaci di rivelare un cuore puro.
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