Municipio di Aiello, durante la settimana della Croce Rossa |
Ho trascorso cinque anni ad Aiello come Parroco, altri cinque
ad Aiello e Joannis come Sindaco, dieci anni nella Bassa Friulana. E’ stata
un’esperienza sicuramente originale, forse addirittura unica. Conoscere lo
stesso territorio rivestendo due ruoli così diversi è stato per me un dono
straordinario della Vita, ma anche per il Comune un fatto che comunque resterà
negli annali della sua storia.
Da giovane guida spirituale, avevo potuto riconoscere la
grande potenzialità umana e culturale di una realtà ecclesiale ben radicata nel
tessuto friulano senza per questo essere avulsa dalle problematiche del mondo.
Avevo cercato di comunicare l’indispensabile impegno nella storia, come
criterio di valutazione anche dell’intensità della spiritualità personale,
sottolineando come i valori evangelici debbano essere l’unico faro che illumina
la vita del cristiano. E avevo immaginato una parrocchia aperta, in grado di
mettere a disposizione dell’intera realtà civile le sue risorse materiali e
culturali. Molte persone avevano seguito con entusiasmo tali inviti, in una
ricca stagione di incontri e di creativa amicizia.
Da Sindaco, oltre venti anni dopo, ho trovato i paesi
profondamente mutati, molte persone sono venute ad abitare da fuori, il tessuto
sociale si è abbastanza disgregato ed è risultato certamente più difficile
lavorare insieme per la costruzione della comunità. Ho cercato di indicare quella
della Cultura (con la C maiuscola) come la strada per trovare l’unione nella
diversità, come il fondamento sul quale improntare ogni azione politica,
dall’urbanistica ai piani del traffico, dalla valorizzazione della scuola alla
tutela dell’ambiente. Ciò si è cercato di portare avanti attraverso tante belle
iniziative condivise con le Commissioni di Storia e per la Biblioteca (grazie a
entrambe!), nonché con il circolo Culturale Navarca e tante altre attive associazioni
di Aiello e Joannis. Soprattutto si è cercato di comunicare la necessità di
prendere coscienza dei grandi cambiamenti in atto nella società, portatori di
buone e interessanti novità, ma anche di disagio e solitudine, in particolare
alle persone più fragili e più esposte alla complessa transizione dal tempo
della Tradizione a quello della Post-modernità. In questo contesto si inserisce
anche la valorizzazione del turismo lento, il Cammino Celeste e la rete di
ciclabili della Bassa Friulana, come elementi che favoriscano la salute delle
persone, ma anche come ottime occasioni per un rilancio imprenditoriale
“verde”.
Per questo l’attenzione maggiore è stata rivolta soprattutto
alla Cultura dell’Accoglienza e al Welfare di Comunità. Il centro diurno del
Novacco, Casa Teresa, le due Case di Riposo, Il Servizio di Accoglienza e
Integrazione per i richiedenti asilo, grazie all’ottima collaborazione con
altri enti pubblici e del privato sociale, sono diventati un vero punto di
riferimento, un modello di convivenza da proporre come esempio a tutte le cittadine
e a tutti i cittadini. Il Welfare di Paese, di ispirazione basagliana, si fonda
sulla consapevolezza che in una realtà sociale non esistono distinzioni tra
assistenti e assistiti, perché ciascuno è nello stesso tempo soggetto e oggetto
di cura, con le proprie potenzialità e capacità partecipa pienamente e da
protagonista alla realizzazione della Comunità.
In altre parole, da Sindaco, mi sono proposto di
sperimentare una vera e propria laica spiritualità della politica, intendendo
con ciò non qualcosa di confessionale, ma di profondamente e radicalmente umano
e proprio per questo essenzialmente sociale. Ci sarebbe stato bisogno di un
altro po’ di tempo per riuscire a rendere più chiaro, comprensibile e attuabile
questo progetto, aperto a una dimensione regionale e internazionale, con i
rapporti da riprendere con la carinziana Metnitz e con l’inserimento nel
percorso verso Nova Gorica con Gorizia capitale europea della Cultura 2025. Non
è stato possibile, per ragioni indipendenti dalla mia volontà, ma sono sicuro
che i semi di bene seminati in questi anni, prima come parroco e poi come
sindaco, germoglieranno e saranno valorizzati anche dal mio predecessore e
successore, al quale auguro sinceramente un ottimo lavoro, al servizio della
splendida realtà di Aiello e di Joannis.
Grazie di cuore a tutti coloro che hanno collaborato con
passione alla realizzazione di questi progetti, accogliendo con pazienza anche
gli inevitabili limiti caratteriali e incertezze progettuali che accompagnano
l’esperienza di ogni uomo.
Andrea Bellavite, mail: ndrbll@gmail.com
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