Dobrila, Miklavič, Ziberna, Fedriga. Presidente Pahor, Volk, Jaklitsch, Rojc |
Cogliere un’opportunità è un gesto scaltro, veloce, intuitivo, che denota lucidità e mente sgombra da sovrastrutture e orpelli che ne appesantiscono l’azione (Neil McCauley, Robert de Niro, nel film “La Sfida” dice di sé che non deve mai mettersi in una situazione dalla quale non può uscire senza traumi in 30 secondi netti…).
Il senso di opportunità, invece, diverso da quello dell’opportunismo, richiede non solo il possesso di tutte le caratteristiche, o magari qualità, descritte sopra, ma anche una spiccata attitudine a fare i conti, appunto, con le sensazioni, con il raccoglimento, con l’auto analisi ma soprattutto con la percezione della realtà. Azioni o pensieri a cui si è usi, appresi o posseduti innati, sin dalla nascita, parte del bagaglio di conoscenza e quindi Cultura che ciascuno di noi ha. Molto più complicato, quindi, procedere da questo punto di vista.
Dopo l’ennesima bocciatura in Consiglio Comunale, su un provvedimento fondamentale come quello dell’assestamento di bilancio, che mette a rischio una serie di investimenti molto importanti per il futuro della città, lanciata, al momento, come una macchina sgangherata a tutta velocità che perde pezzi a causa del vento, verso il 2025, anno in cui grazie a Nova Gorica sarà sotto gli occhi del Vecchio Continente e dei suoi cittadini per essere Capitale europea della cultura, dopo l’ennesima bocciatura, dicevo, forse il nostro Sindaco dovrebbe fermarsi un attimo. Prendere. Un. Respiro. Sedersi, non arrabbiarsi se non con i suoi, ma soprattutto cercare di capire dove è arrivato, perché c’è arrivato in queste condizioni, e capire come, e se, proseguire.
“Dimissioni” ho scritto sul mio profilo FB dopo che ieri ho saputo questa notizia da un amico. Vero. dovrebbe essere questo l’atto automatico da compiere dopo sconfitte politiche di questo tipo. E siccome viviamo nel paese in cui i politici non si dimettono per atti ben più gravi, anche eticamente, di sconfitte colpose come queste, bene, proprio per questo il nostro Sindaco dovrebbe farlo. Per fare capire ai suoi concittadini che a lui, questa sconfitta, brucia. Ma che questa sconfitta potrebbe essere il suo trampolino di lancio per la nuova candidatura a primo cittadino di questa città. “Mi dimetto, caccio via tutti, faccio venire il Commissario fino alle elezioni, e mi ricandido, con una nuova compagine, con nuove persone, speriamo più capaci di mantenere buoni i rapporti con i consiglieri elettori e la cittadinanza di votanti!”
Ecco il senso di opportunità. Cercare, da una brutta circostanza, di farne tesoro e rilanciare. Umilmente, ma coraggiosamente. Raccogliersi, e “compiere, d’un balzo, il balzo che non perdona”.
Solo così potrebbe giustificare la ricandidatura, ponderata, dice, ma scontata, penso io, quindi quasi “pretesa” dalle forze politiche che lo sostengono. Perché il 2025 è troppo importante per rischiare di lasciarselo scappare. “Tra niente e piuttosto è meglio piuttosto”, forse dicono.
Gorizia merita riflessioni e immaginazione. Ora è debole e va trattata con cura. Accompagnata verso un rilancio possibile. Per la prima volta, un rilancio in cui il volano sarà la Cultura. Non dimentichiamolo: la Cultura. E un Sindaco è giusto che ne colga il significato pieno, di questa parola. E ne sia all’altezza.
Simone Cuva (per forumgoriziablog.it)
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