mercoledì 22 dicembre 2021

La maratona in autostop di Miran Ipavec

Ci sono tanti modi per viaggiare.
Uno di questi è l'autostop, per un paio di generazioni fa, era il modo ordinario di andare in giro, per quelle di oggi, ovviamente alle nostre latitudini, molto meno.
La diffidenza, le guerre, adesso anche la paura del virus hanno spento la passione di chi utilizzava questo mezzo per spostarsi e non l'hanno accesa nei nuovi giovani.
Quasi tutti, ma non tutti.
Miran Ipavec da Kanal ob Soči, orgogliosamente classe 1959, è un vero "campione" e detiene diversi primati in questo campo. Oltre ad aver più volte percorso l'Europa in lungo e in largo, è anche un ottimo scrittore ed ha affidato a due libri il resoconto delle sue imprese autostoppistiche. 
Il primo, "il mio primo secondo luce in autostop", ha raccontato i suoi primi 300mila km. Il secondo recentemente tradotto in lingua italiana, "La maratona con il pollice alzato", illustra la straordinaria performance che lo ha portato ad attraversare 42 diversi Paesi in 500 ore. Sembra facile, ma in realtà le regole indicate da una speciale commissione per realizzare questo tipo di record sono molto impegnative e solo un esperto di lungo corso come Miran Ipavec può riuscire a raggiungere simili risultati.
I suoi testi sono estremamente interessanti, piacevoli fotografie di paesaggi attraversati in velocità o contemplati con una certa impazienza nei punti di sosta in attesa del successivo passaggio. Sono anche molto simpatici, perché l'autore dimostra uno spirito umoristico e un'autoironia sorprendenti, in grado di suscitare spesso una forte risata. Di certo l'aspetto più significativo e avvincente è la descrizione dei mille personaggi incontrati, giovani e vecchi, prudenti e spericolati, chiacchieroni e taciturni, piacevoli e minacciosi. In questi brevi ritratti si scopre una piccola ma significativa rassegna delle diverse psicologie, legate alle differenti culture, ai caratteri, alle vicende personali.
Ovviamente, "tagliando" 42 Nazioni nell'intero Continente, iniziando da Helsinki in Finlandia e finendo a Goteborg in Svezia, Miran ha ottenuto passaggi - con qualche difficoltà, in verità - anche in Italia, dove di fatto ha inanellato altri due Stati, San Marino e Città del Vaticano. 
C'è anche un bell'apparato fotografico che permette di farsi un'idea dei paesaggi, degli esseri umani e della storia personale dell'autostoppista-scrittore che è stato anche imprenditore e apprezzato sindaco del suo Comune.
Insomma, si tratta di una bella strenna natalizia, di una piacevole e istruttiva lettura, dell'incontro con una persona che sa unire lo spirito di avventura a un senso profondo dell'amicizia e della compagnia. Il libro, nell'edizione slovena e in quella italiana, si può comprare nei tanti banchetti allestiti in varie località del Goriziano/Goriška, dove Miran è sempre disponibile a raccontare e a scambiare qualche gioiosa impressione. Presto sarà venduto anche nelle librerie del territorio.
Da non perdere, un vero modello di cosa significhi essere "capitale europea della Cultura", non chiudersi dentro le proprie reali o metaforiche mura, ma aprirsi senza paura e in modo creativo all'incontro con l'altro!

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