lunedì 19 settembre 2022

Oh che bel castello, marcondirondirondello...

Sì, ci sono tanti altri problemi ben più gravi, chi può dire di no? 

Tuttavia sabato, dopo tanta pioggia, c'era uno splendido sole. Come resistere alla tentazione di una corsa sul castello, alla vista delle Gorizia dall'alto, respirando l'aria finalmente fresca?

Per quanto breve, è un percorso spettacolare, tra storia e natura. Quando si ha mezz'ora in più, si può scendere lungo il bel sentiero che permette di raggiungere la zona del Rafut, risalire per strada pedonale cementata fino alla bella Kostanjevica, andare giù fino a Nova Gorica e rientrare per via San Gabriele oppure riprendere la pittoresca e affascinante via Cappella per ritornare in centro città. Quante persone, su questo itinerario, durante il secondo lockdown! 

Ritornando alla salita al Castello, smaltito l'entusiasmo per la bellezza dei luoghi, vengono spontanee alcune domande. Veramente, sono solo domande con costruttiva intenzione, senza alcuna volontà di polemica.
Non sarebbe più logico chiamare la salita principale con il nome antico e ovvio, piuttosto che utilizzarla per rendere onore a Gabriele D'Annunzio, personaggio indubbiamente importante, ma anche protagonista di parole e azioni alquanto controverse, la cui interpretazione storica valutazione storica non è certo unanime?
 
Essendo stato appena riaperto dopo un lungo restauro l'accesso dalla scala interna alle mura, non si potrebbe cercare di mantenere un certo decoro? La scalinata è piena di buche che si riempiono d'acqua con ogni acquazzone, il percorso successivo è talmente coperto dall'erba da risultare difficile individuarlo, i margini delle strade sono incolti, un povero albero piegato nei pressi del balcone più panoramico, fa da qualche anno dimostra il proprio dolore, occupando tutto lo spazio pedonabile già reso impervio dalle pietre totalmente sconnesse.

Quando saranno riaperte le aree pubbliche chiuse ormai da chissà quanto? Il "giro del castello" è precluso da quasi venti anni, dai tempi in cui sono iniziati i "lavori infiniti" per la costruzione degli ascensori, pozzo senza fondo di denari che appartengono a tutti. Il sentiero ghiaioso accanto alle mura è pieno di fango e di pozzanghere che impediscono il passaggio. La bella, a anche questa assai sconnessa, passeggiata con vista su Kostanjevica, Rožna dolina e il valico della Casa Rossa, da almeno tre anni è transennata perché pericolosa e preclusa all'accesso di chiunque.

Infine, chi arriva alla meta, trova il castello inesorabilmente chiuso. E' un portone sprangato di fronte al quale tanti turisti scuotono la testa e si domandano perché. Ci sono ancora fuori le spiegazioni relative a come difendersi dal Covid-19. Ma essi si domandano, sconsolati, come è possibile che tre anni dopo la diffusione della malattia e due dopo le universali riaperture, il Leone di San Marco non consenta ancora a nessuno di entrare.

Certo, ci saranno mille motivi, vincoli burocratici, mancanza di personale, situazioni non prevedibili e così via. Ma è difficile presentare il castello come uno dei fiori all'occhiello della visita a Gorizia e lasciarlo tristemente chiuso, senza darsi neppure la pena di un taglio d'erba nelle vie di accesso e della sistemazione dei selciati pericolosamente sconnessi.

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