mercoledì 28 settembre 2022

L'ora dell'Agenda Di Piazza

Il prossimo fine settimana sarà caratterizzato da due eventi, distinti ma strettamente collegati fra loro. Si potrebbe quasi dire che verranno fissati  punti principali di una sorta di "agenda Pierluigi Di Piazza": accoglienza illimitata, solidarietà internazionale, giustizia a partire dai diritti dei più deboli, pace planetaria.

Da giovedì 29 a sabato 1 ottobre si terrà a Udine e Zugliano il convegno annuale del Centro Balducci, dedicato alla forza dell'utopia. Il primo incontro è previsto nel teatro Giovanni da Udine e prevede gli interventi di Mons. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, del teologo Vito Mancuso e del magistrato Roberto Scarpinato, coordinati dalla giornalista Marinella Di Chirico. All'inizio parleranno anche Vito Di Piazza e Paolo Iannaccone, attuale presidente del Centro Balducci di Zugliano.

Domenica 2 ottobre ci sarà invece una marcia nazionale di solidarietà, dedicata alle vittime delle migrazioni. L'appuntamento è alle 10.30 ni pressi del confine italo sloveno, presso il cimitero di san Dorligo della Valle (Dolina). Ci sarà una breve camminata, lungo un brevissimo tratto della "rotta balcanica", fino al teatro Prešeren di Bagnoli della Rosandra, dove sono previsti numerosi interventi e testimonianze.

Le due proposte sono accomunate da una parte dal desiderio di ricordare le tragedie che colpiscono quotidianamente i migranti, in cammino alla ricerca di una vita migliore, in fuga da guerra, fame e persecuzioni. Dall'altra parte tutto ruoterà intorno al ricordo di Pierluigi Di Piazza. Riflettendo sui suoi scritti e sulle sue parole, ma anche percorrendo il suo stesso cammino di profeta della pace, della libertà e della giustizia, ci si vuole collegare con il suo spirito costruttivo ed entusiasmante.

Sono appuntamenti da non perdere, per proseguire la strada piena di umanità e solidarietà che ha caratterizzato la storia di Pierluigi e la nascita del Centro d'accoglienza e culturale Ernesto Balducci. E' anche l'occasione per cominciare preventivamente ad alzare la voce, affinché i diritti acquisiti non siano cancellati e le legislazioni sulle migrazioni siano modificate, ma nel senso di un'accoglienza sempre più convinta e consapevole, non di chiusure deleterie e disumane.

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