E' uno dei tanti "ponti di Napoleone", ma in questo caso la firma è sicura. No, non è direttamente del signor Bonaparte, che forse non l'ha mai neppure visto. Ma è stato fatto costruire, in pietra, su manufatti precedenti in legno, intorno al 1812.
Il fiume sottostante è la Vipava, che gli italiani chiamano il Vipacco. Le sorgenti sono poco più a est, nel paese omonimo. Ce ne sono ben sette che scaturiscono dagli anfratti del Monte Nanos. Le rive sono lussureggianti di vegetazione, alcune specie sono autoctone, come si premurano di far sapere numerosi e interessanti pannelli informativi.
Cosa ci sta a fare un ponte "a schiena d'asino", così grande e così armonico, nel cuore della valle, in mezzo a dolci vigneti e campi coltivati?
La risposta è veramente interessante ed è possibile grazie alle accurate ricerche dell'esperto e competente Gorazd Humar. Il ponte è stato voluto dall'Imperatore dei Francesi per consentire il trasporto dei minerali ricavati dalle miniere di Idrija fino al porto di Trieste. In particolare, il mercurio veniva caricato sulle navi e portato in America, utilizzato per sciogliere le rocce e ripulire l'oro dalle scorie.
In questo modo "uscivano" tanti minerali, trasportati sui cari trascinati dai cavalli dalle montagne al mare ed "entravano" tanti soldi, direttamente nelle tasche di Napoleone, che li usava liberamente per "lisciare" qualche collaboratore e arricchire qualche momentaneo amore. Sembra che una delle beneficiarie di tanta generosità fosse proprio una donna di Idrija.
Ecco, è un piccola storia, nel contesto di quella universale, da assaporare contemplando il fiume che da chissà quanti secoli scorre non soltanto sotto questo, ma anche sotto tanti altri ponti. Sic transit gloria mundi!
Ah sì, come arrivarci? Autostrada o statale fino alla circonvallazione di Ajdovščina, strada verso Planina fino all'abitato di Dolenje, svolta a sinistra tra i campi, breve discesa su strada sterrata e voilà, il ponte è servito.
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