Sarà anche una strategia, ma questa storia del "voto utile" non mi ha mai convinto.
In una democrazia rappresentativa, la croce sulla scheda elettorale è un gesto di grande importanza. Ogni cittadino è chiamato a scegliere i propri rappresentanti negli organi parlamentari, come pure nei contesti regionali e negli enti locali.
Logica vuole che ciascuno decida non sulla base di calcoli matematici, ma delle proprie salde convinzioni i partiti e le persone ai quali si sente più vicino. La stessa logica impone a chi si reca al seggio di non votare coloro con i quali non si torva d'accordo su questioni più o meno sostanziali.
A causa di una legge elettorale assurda, proposta a suo tempi dal centro sinistra per impedire l'avanzata dei 5 Stelle, non si possono votare i singoli candidati, imposti dai gruppi partitici nei collegi uninominali e in modo ancor più ridicolo nei "listini" bloccati. Già questo sembra essere un insulto al dettato costituzionale, ma il sistema delle "libere coalizioni" rischia di demolire gli stessi fondamenti della rappresentatività.
Come infatti già ampiamente dimostrato in passato e probabilmente come sarà anche nel prossimo futuro, le coalizioni elettorali si sciolgono il giorno dopo le votazioni come neve al sole, favorendo la ricostruzione di organi di potere del tutto diversi rispetto a quelli sperati dall'elettore. In più la maggior facilità di superare la sogli di sbarramento per i coalizzati rispetto ai non coalizzati, tende a creare improbabili aggregazioni, costituite esclusivamente per avere un voto di più degli avversari. E poi? e poi chi lo sa...
Il solo voto utile è quello che vuole contestare questa logica perversa, cioè quello che esprime la visione ideologica e strategica dell'elettore. E' stato privato della possibilità di scegliere i propri nomi, avrà almeno quella di votare il gruppo a lui affine, senza andare contro coscienza a indicare partiti con i quali ha ben poco in comune?
Quindi, nella speranza che il rosatellum sia quanto prima sostituito da un vero proporzionale, il tradizionale e più che legittimo appello ad "andare a votare", si deve completare con le parole (apparentemente logiche e ovvie) "... chi credete più vicino al vostro modo di essere e pensare".
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