venerdì 2 settembre 2022

Un'altra giovane vita spezzata. Abolire immediatamente i CPR.

 

Quinto ucciso al CPR di Gradisca d'Isonzo. Ucciso? Sì, ucciso da una struttura iniqua che incarcera chi non commette reati, un luogo simile a un intreccio di gabbie per leoni, il frutto di una legge assurda che nessuno in oltre vent'anni ha pensato di cambiare.

Al di là delle motivazioni che hanno spinto un giovane al di là delle soglie della morte e dell'incredibile silenzio che si stende ogni volta su questi eventi, c'è da esprimere solidarietà e vicinanza a chi è stato colpito da questa tragedia.

Ma c'è anche da interpellare il mondo di chi deve compiere delle scelte, quello politico anzitutto. Nella babele di questa campagna elettorale surreale, ci vogliono parole chiare e distinte. La soluzione della disumanità dei CPR non si risolve con (mai realizzati) miglioramenti di facciata, ma solo con l'abolizione di questo strumento di oppressione che sta diventando sempre più macchina di morte.

A ogni candidato parlamentare è da rivolgere la domanda secca: tu e il tuo partito abolirete immediatamente i CPR? Subito dopo, proporrete una vera legge per l'accoglienza dei migranti e non per la loro espulsione?

Si attendono risposte precise, sì o no. A chi risponderà "sì" andrà il mio "voto utile". Utile a non rendere vano il sacrificio della vita di un altro giovane pakistano.

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