lunedì 27 giugno 2022

The day after, il ballottaggio a Gorizia

Grazie, Laura Fasiolo!
Lo devo ammettere, tutte le mie previsioni si sono rivelate sbagliate. Ha vinto Ziberna, in altre parole una parte importante del 58% di elettori che nel primo turno avevano espresso chiaramente e in certi casi rumorosamente il loro dissenso dal sindaco uscente, si è ricreduto e ha votato per lui.

Laura Fasiolo ha recuperato molti punti, ma non abbastanza per superare la soglia del 50%. Ha ottenuto comunque dei grandi risultati. Forse per la prima volta nella storia della Gorizia post-bellica il centro sinistra, i gruppi civici e alcuni settori della sinistra si sono riuniti, spesso sacrificando il loro nome e la loro specifica identità. Si è condiviso un programma ambizioso e innovativo, coniugando saggia prudenza e alta visione del futuro. Si è presentata con un volto credibile, coerente e leale, migliorando anche di giorno in giorno il suo approccio alla città e ai cittadini. Onestamente, non credo che né lei né la coalizione abbiano nulla di cui rimproverarsi, più di così non potevano fare. 

Personalmente ho sempre augurato ogni bene al vincitore di un'elezione, anche ai tempi del sindaco Romoli, pur essendo politicamente agli antipodi del mio pensiero.. Ma questa volta non lo ritengo necessario. C'è da dire infatti che la campagna elettorale del centro destra e in particolare proprio dell'ex/neo sindaco, soprattutto nelle ultime due settimane, è stata gravemente scorretta. Non c'è niente da eccepire su un volantino nel quale un candidato sindaco propone agli elettori i punti principali del proprio programma, chi condivide voterà, chi non è d'accordo cestinerà. Non è invece accettabile che nello stesso foglio ci si riferisca alle idee del "competitor", scrivendo una serie incredibile di falsità e collocandole sotto una bandiera con il simbolo della falce e martello. Fasiolo non ha mai parlato di "città unica", lo ha fatto nel recente passato Pettarin, non certo un esponente della "sinistra". Non ha mai detto di voler modificare la toponomastica o togliere il tricolore dal castello, anzi ha pubblicamente preso le distanze dai privati cittadini - peraltro consapevolmente travisati - che lo avevano proposto sui social, ben prima e al di fuori della campagna elettorale. Non ha mai parlato di questioni riguardanti l'accoglienza dei profughi, problematica che qualunque sindaco in ogni caso e in qualche modo deve prima o poi affrontare, come dovrebbe sapere bene Ziberna, la cui inadempienza ha costretto per mesi della povera gente a dormire nella Galleria Bombi, privati perfino di una fontanella d'acqua per lavarsi. Ed è stato lui - e non la "sinistra" - a realizzare il senso unico in Corso e poi rimuoverlo dilapidando denaro pubblico, senza aver consultato in modo adeguato la cittadinanza. Molti hanno creduto a queste fake news, soprattutto si sono spaventati vedendo la falce e il martello, non presenti in nessuno dei simboli delle liste a sostegno della candidata. Se non è una porcata questa! Stupisce - conoscendo tra essi molte persone corrette e degne di stima - che nessuno dei circa 150 candidati nelle liste a sostegno di Ziberna abbia pubblicamente preso le distanze da un'azione politica così riprovevole.

Detto questo, come sempre accade, la vita politica locale ricomincerà a scorrere, portando via i detriti e stabilizzando i rapporti tra maggioranza e opposizione. Il 2025 è alle porte e il prossimo appuntamento importante sarà all'inizio dell'autunno, quando ci saranno le elezioni anche a Nova Gorica. Nel frattempo si stanno cercando nomi e professionalità per rilanciare il percorso verso la capitale europea della Cultura, per il momento ancora piuttosto nebuloso. Al nuovo sindaco e alla nuova giunta spetterà il compito di guidare il processo, ma la minoranza consigliare - come tutti i cittadini novo e staro goriziani - non staranno certo a guardare da lontano. Occorre rilanciare un coinvolgimento attivo di tutti e di ciascuno, per evitare che un'occasione del genere si riduca alla gestione di una macchina mangiasoldi e non diventi ciò che dovrebbe essere, un nuovo modo di concepire questa terra e di costruire un vero laboratorio di pace e giustizia per tutto il mondo.

2 commenti:

  1. Grazie per tutto quello che hai scritto e che condivido dalla prima all'ultima parola.

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  2. Caro Andrea, in una città dove l'unica attività lavorativa in attivo è l'esercito non c'era gran speranza. Quale percentuale di votanti fa di professione il militare o lo sbirro?
    J. B. P.

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