domenica 19 giugno 2022

Confessioni elettorali...

Ancora una volta, forse l'ultima prima del 26 giugno, ribadisco che quanto scrivo rappresenta soltanto il mio pensiero, non essendo stato candidato e non appartenendo a nessuna lista, gruppo politico o partito.

Al primo turno ho votato Noi mi nualtris Go. Il lungo percorso di riunificazione e soprattutto di costruzione di una proposta sostenibile ed entusiasmante per il futuro di Gorizia è stato molto convincente. Ho trovato nel programma e nelle persone della lista piena vicinanza con gli ideali ai quali ho cercato di modellare la mia vita, in tanti diversi ambiti, non certo ultimo quello di una politica al servizio umile e disinteressato del bene comune e dei beni comuni dei cittadini. Non ho avuto alcun dubbio nello scegliere il simbolo, ho trovato molto difficile esprimere delle preferenze, data l'alta percentuale nell'elenco di persone molto competenti, preparate e decise a dare un contributo importante alla rinascita della città. Alla fine ne ho scelte due, come prescritto dal regolamento elettorale. Una è Eleonora Sartori, instancabile tessitrice di rapporti costruttivi, geniale e rapidissima comunicatrice, collaboratrice del Forum per Gorizia dai lontani tempi delle elezioni del 2007. L'altro è Simone Cuva, un voto idealmente allargato a Patrizia Dughero, non soltanto per la loro intelligente e delicata presenza, ma anche perché il progetto Qudu mi sembra essere una delle novità più interessanti degli ultimi anni goriziani, un investimento di amicizie e rapporti internazionali determinante in vista della fatidica data del 2025.

Ho votato anche Laura Fasiolo come prossima sindaca. L'ho fatto consapevolmente e con convinzione, conoscendola da tanti anni e avendo condiviso con lei molte idee e proposte progettuali. Per rimanere agli ultimi tempi, ho seguito con interesse la proposta in Senato sulla zona strategica transfrontaliera, ho partecipato con lei a diversi incontri con esponenti della realtà scolastica di Nova Gorica in vista di significative convergenze e ho trovato piena adesione alla proposta del Laboratorio di pace e giustizia nel cuore dell'Europa, proposta che unirebbe le parole pace e accoglienza al termine cultura. L'ho votata per molti altri motivi, pur stimando anche un altro candidato sindaco, Pierpaolo Martina, persona che ritengo molto seria, preparata e mossa dalla sincera volontà di mettersi al servizio della città e dei suoi abitanti. Certo, in un caso e nell'altro, è normale non trovare piena sintonia con tutti i numerosissimi candidati della prima e con i pochi del secondo, ma la scelta non si fa sui massimi sistemi o sulle linee politiche internazionali e nazionali, ma sulla fiducia in una specifica persona in vista del particolare compito di amministrare un Comune. In altre parole non ritengo che il disaccordo - da parte mia completo - con le posizioni politiche italiane del PD sulla guerra e sul sostegno perinde ad cadaver al Governo Draghi, possa giustificare l'astensione da una scelta che non riguarda il da farsi in Ucraina, ma soltanto il futuro di una città che, grazie a Nova Gorica, avrà l'onore di essere capitale europea della cultura nel 2025. E da questo punto di vista, ritenere che "una valga l'altro" è a mio parere pensiero ingiusto e deleterio.

Come pensiero, lo ribadisco del tutto personale, mi dispiacerebbe la ricerca dei cosiddetti "apparentamenti" con persone o liste che del tanto invocato "cambiamento" hanno ben poco. In questo senso ho trovato coerente la scelta di chi ha rinunciato ad avvicinarsi all'uno o all'altra, per non deviare dal preciso mandato dei votanti. Non credo che ciò significhi un invito all'astensione, bensì alla responsabilità che compete alla coscienza di ogni elettore. E da questo punto di vista, credo davvero che Laura Fasiolo - con o, secondo me meglio, senza apparentamenti - raccoglierà il voto di buona parte di quel quasi 58% di elettori che al primo turno hanno detto no al sindaco uscente.

Un dato molto importante su cui riflettere e da non liquidare come espressione di pigrizia o di volontà di andare al mare è quello dell'astensione prossima alla maggioranza assoluta degli aventi diritto. Chi sarà chiamato ad amministrare la città ne dovrà tenere abbondantemente conto, occorre rivitalizzare l'impegno politico, sia esso espresso nelle (troppo poche) occasioni di esercizio della democrazia partecipata che in quelle tipiche della democrazia rappresentativa.

Per quanto riguarda l'altro versante, l'elenco delle promesse non mantenute in questi ultimi cinque anni è fin troppo lungo, è un utile strumento quello offerto da chi ha raccolto gli spot del 2017, rendendo possibile il confronto con la situazione reale. Inoltre una campagna elettorale basata sulla denigrazione sistematica dell'avversario invece che sulla spiegazione delle evidenti defaillances, è sintomo di nervosismo ed estrema debolezza. La situazione ricorda quella della clamorosa sconfitta al secondo turno di Pettarin da parte di Brancati, nel lontano 2002. La destra di allora era talmente sicura di vincere da sottovalutare del tutto lo sfidante. Ed erano un forte candidato e una destra molto più compatta, convinta e unita di quella attuale! Non vale la pena neppure di parlarne, basta solo andare a votare e attendere l'esito del ballottaggio.

2 commenti:

  1. Grazie Andrea. Condivido in pieno quanto dici. Ho avuto le tue stesse motivazioni nel votare la lista Noi mi nualtris...con la sola scelta differente nelle persone di Eleonora e Andrea. Condivido il loro impegno e quanto loro c'è nel loro programma e nelle motivazioni che hai espresso assai bene e che non ripeto. Lo sprone e l' invito che fai a Tutti è proprio lo stesso. Andiamo a votare. Solo così possiamo cambiare e dare a tutti il futuro che meritiamo. Un abbraccio

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  2. Ti ringrazio Andrea. Spero che tue parole vengano lette attentamente e capite davvero. La scelta al ballottaggio è tra un’amministrazione che ha già fallito a una che merita di essere messa al prova. Andare a votare è un diritto e un dovere e al mare ci si può andare dopo con la consapevolezza di non aver delegato ad altri il proprio futuro. Eleonora.

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