domenica 12 giugno 2022

La Costituzione ai diciottenni il 2 giugno. Molti i chiamati, purtroppo pochi i presenti...

Molte amministrazioni comunali hanno lodevolmente iniziato a proporre, in occasione della Festa della Repubblica, la consegna della Costituzione ai diciottenni. Anche se non tutti i sindaci hanno compreso l'importanza simbolica della data e hanno scelto altri momenti dell'anno solare, sarebbe auspicabile che l'iniziativa non sia lasciata alla buona volontà, ma proposta a livello nazionale. Nel giorno in cui si celebra la nascita della Repubblica Italiana e nell'anno in cui i giovani raggiungono l'età nella quale acquisiscono i principali doveri e diritti di cittadinanza, si pone l'accento sulla "magna charta", il pilastro che regolamenta la comune convivenza all'interno dello Stato.

Dovrebbe essere una festa civile che coinvolge l'intera comunità, non soltanto gli interessati e le loro famiglie. La celebrazione della "maggiore età" potrebbe essere caratterizzata da un vero e proprio rituale laico, in modo da sottolineare con parole, musiche e gesti il passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Naturalmente sarebbe da prevedere un adeguato percorso di formazione, in parte portato avanti nelle scuole, in parte, per contestualizzare il tutto, nell'ambito amministrativo di riferimento. Là dove possibile e dove costituito (magari ovunque), potrebbe essere riconosciuto un ruolo organizzativo importante alle ottime istituzioni del Consiglio Comunale dei Ragazzi e del Governo dei Giovani. Naturalmente il momento rituale dovrebbe essere seguito da un significativo momento conviviale, per evidenziare l'accoglienza dei neodiciottenni da parte dell'intera comunità locale.
Dovrebbe, potrebbe, sarebbe... Perché il condizionale e non l'indicativo?
Perché si è ancora lontani da questo obiettivo e la semplice consegna, senza un prima e un dopo, non riesce a comunicare lo straordinario valore del simbolo. Una breve e superficiale inchiesta tra i Comuni vicini a Gorizia che hanno consegnato la Costituzione, ha rilevato che la risposta degli invitati e delle loro famiglie non è stata numericamente soddisfacente. Ovunque i presenti non hanno superato il 40% degli interessati, troppo poco per non porre qualche domanda sulla conoscenza e sull'interesse relativo al più importante documento riguardante la vita dell'intera nazione e di ogni cittadino.
Ci si dimentica troppo spesso che il 2 giugno non è semplicemente la festa della Repubblica, ma che senza le ulteriori specificazioni, cioè democratica e fondata sul lavoro, ci sarebbe ben poco da festeggiare. La sovranità appartiene al popolo che la esercita secondo le norme previste dalla Costituzione. Per questo è giusto consegnarla ai giovani proprio il 2 giugno. E per questo soprattutto, ogni volta che essa non è conosciuta, apprezzata e amata, si apre una falla pericolosa nella nave chiamata Democrazia.

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