giovedì 8 dicembre 2022

In bici da Aquileia a Tallin, sulla via dell'ambra

 

Molto interessante è stato mercoledì sera il racconto di Roberto Tomat ad Aquileia. Chi è Roberto Tomat? E’ un simpatico signore di 71 anni che nella vita ha fatto molte cose, tra esse il custode nel Museo Archeologico Nazionale, nonché anche il sindaco di Aquileia. Dopo il raggiungimento della pensione, ha iniziato a dedicarsi allo sport da sempre amato ma raramente praticato. E così ha iniziato a correre, a piedi e in bicicletta. Si è talmente impegnato da diventare un campione nazionale della sua categoria d’età, si è dedicato alla maratona e alle corse con lunghe distanze, con risultati straordinari. In bicicletta, ormai da nove anni, percorre distanze e dislivelli incredibili, con un lungo viaggio ogni anno, con sempre lo stesso punto di partenza, la sua abitazione ad Aquileia. Ha iniziato ad andare fino alla Puglia per partecipare alla festa della taranta, poi si è fatto in bici il cammino di Santiago, il giro della Grecia, la Sicilia e ha raggiunto tante altre mete, portando con sé il messaggio di pace, di unità nella diversità delle lingue e delle culture, si amicizia tra i popoli che deriva dalla lunga storia della città friulana.

Quest’anno Roberto ha voluto percorrere la Via dell’Ambra, alla ricerca dei luoghi di origine di questo prezioso materiale fossile che ha consentito la realizzazione di tanti meravigliosi gioielli custoditi nel museo aquileiese. Inforcata la sua bicicletta, preparato un carico del peso che si addice a chi vuole percorrere tanta strada fidandosi della forza delle proprie gambe, è partito verso la sua meta, Tallin, la capitale dell’Estonia, sul lontano mare Baltico. I primi giorni sono stati faticosi, prevedendo il superamento di alcune catene di montagne, quelli successivi meno impegnativi dal punto di vista delle salite, ma sempre molto per ciò che concerne le distanze. Il “cammino” è stato costellato di incontri, favoriti dal carattere molto estroverso del bravo corridore, capace di farsi capire e di dialogare con il linguaggio delle mani e con le espressioni degli occhi con chiunque. Del resto, come non essere ben disposti nei confronti di chi viaggia munito soltanto di una bicicletta e di uno zainetto, tanto più se con una barba bianca che inevitabilmente fa pensare a Babbo Natale. Le porte sono sempre aperte e lo scambio di pensieri, di racconti e di complimenti è quasi inevitabile.

Il Tomat si è sciroppato ben nove Stati, attraversando contesti linguistici, culturali, religiosi, storici alquanto diversificati. Partito dall’Italia, ha oltrepassato di seguito i confini con la Slovenia, con l’Austria, con la Slovacchia, con la Repubblica Ceca, con la Polonia, con la Lituania, con la Lettonia, infine con l’Estonia, oltre duemila chilometri di sforzo fisico, relazioni interpersonali, piccole e grandi avventure, memorie storiche, monumenti bellissimi e architetture diversificate. Nove frontiere, senza mai mostrare una carta d’identità, sarebbe molto bello se questo privilegio non fosse riservato solo ai cittadini dell’Unione europea e se chi arriva da altre parti del mondo, fuggendo fame, guerre e persecuzioni, non fosse rifiutato e rinviato senza complimenti nel Paese d’origine.

Nella serata aquileiese c’è stato lo spazio anche per la generosità. Roberto non corre soltanto per sé stesso, ma anche per promuovere la conoscenza e il sostegno di iniziative umanitarie, in particolare quelle dell’associazione “Gli amici di Federico” che aiuta famiglie in difficoltà. Oltre a ciò, diffonde un importante certezza. Ognuno, se lo vuole, può raggiungere gli obiettivi che si prefigge, in armonia con il proprio stato fisico. Non ci si deve fermare davanti alle inevitabili difficoltà e occorre uno sguardo sempre simpatetico nei confronti di un’umanità che, nella sua essenza, è accogliente e aperta all’incontro con l’altro. Ciò non significa dimenticare, al contrario vuol dire intensificare l’attenzione nei confronti di tutti, soprattutto di chi soffre nella povertà o in qualche guerra, come quella assurda che si combatte in Ucraina, “sfiorata” da Tomat nella sua lunga corsa. Un grazie a Roberto per aver reso tutti compartecipi della sua intensa esperienza.

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