Il Sole sembra per un istante "sostare" nel suo corso, per riprendere subito dopo la sua apparente marcia intorno alla Terra. E' il momento della massima vicinanza, ma anche, nell'emisfero boreale, della massima inclinazione rispetto all'asse terrestre.
Per questo è il momento più buio e più freddo. Da ora in poi, la luce tornerà progressivamente a illuminare le mattine e le sere della vita. Inoltre - ma ci vorrà ancora un po' di tempo - i raggi più diretti torneranno a scaldare l'aria e il suolo. Nella terra apparentemente arida e senza vita, i semi attendono l'istante potente del germoglio e tutto ciò che esiste sembra determinato dall'attesa di una nuova Primavera.
Non è un caso che gli antichi celebravano in questi giorni le loro feste più importanti e che papa Leone Magno, quando ritenne giunto il momento di ricordare la nascita di Gesù, la fissò proprio in questi momenti di naturale festa e gioia in onore del Sole nascente. Del resto, la stessa parola "Dio" sembra derivare dal fonema sanscrito "Vau", che indica la luce e il calore che promanano dalla nostra cara Stella.
Nell'oscurità di un tiepido dicembre, tutto sembra respirare in una lenta solitudine. Eppure tutto ruota incessantemente, alla folle velocità di oltre 1.000 km/h e la nostra fragile zattera multicolore corre intorno al Sole, raggiungendo i 107.000 chilometri all'ora. Tutto è in movimento e forse nulla si muove, nella drammatica dinamica della gravità universale. Non resta che inebriarsi, accostando le labbra avide al succo agrodolce che scaturisce dall'effimera fonte della Vita.
Buon solstizio, allora!
Nessun commento:
Posta un commento