Via dei Cappuccini, Gorizia. Alzando lo sguardo si può ammirare un affresco sulla parete di una casa, più o meno sopra lo storico negozio Godina, i cui proprietari hanno reso possibile il restauro,
Si è tra il XVII e il il XVIII secolo, l'autore è ignoto. Interessante l'iconografia, con due Madonne con il Bambino simmetriche che circondano, quasi inglobandola in un ideale cerchio, una suggestiva e un po' evanescente fuga in Egitto. Sulla destra si riconosce un soldato a cavallo che infilza con energia una specie di drago, quasi un'ombra oscura che vorrebbe uscire dalla terra, ma viene fermata dalla lancia, impugnata, probabilmente, da san Giorgio. Sulla sinistra, una figura femminile. Si può presumibilmente ipotizzare una santa Maria Maddalena penitente, rivolge lo sguardo alle due "maternità", è istruita dal Vangelo e osservata da un fragile crocifisso. Potrebbe essere anche qualche personaggio maggiormente legato al territorio, una figura molto legata alla parola di Dio e alla contemplazione. Chi può saperlo?
Perché questo dipinto, in una zona nella quale non c'è memoria della presenza di una chiesa? Forse, ma sottolineando il forse, potrebbe trattarsi di un ex voto. Una famiglia ringrazia in questo modo la Madonna per qualche grazia ricevuta, oppure, come in altri casi a Gorizia e altrove, si vuole attribuire all'intervento divino l'essere stati risparmiati, da un'epidemia o da qualche altra sciagura.
Il richiamo natalizio alla fuga in Egitto può richiamare proprio l'essere scampati a qualche tragedia, come Gesù bambino che viene salvato dalla mano provvidente di Dio dalla strage degli innocenti (perché poi Dio debba salvarne uno, senza far nulla per impedire il massacro di tutti gli altri, è una domanda che apre la questione teologica più delicata e drammatica riguardante il rapporto tra volontà di Dio e libertà della Storia...). San Giorgio, o chi per lui, che combatte con il drago vuole infondere la fiducia che alla fin fine la luce vince sempre sulle tenebre (ma è poi davvero così? altra questione teologica di non poco conto, sulla quale prima o poi tornare). E Maria Maddalena, la donna più vicina a Gesù, richiama che per rendere presente il suo Amore, occorre ascoltare la sua Parola ma anche essere certi che attraverso la croce avvengono la redenzione e la liberazione da ogni forma di male.
Ecco, quante riflessioni suscitano questi popolari segni di fede del passato, che invitano a pensieri che riguardano il presente e che come tali interpellano - e si lasciano interpellare - dalla post modernità.
Naturalmente, se qualcuno che ne sa di più su questa pittura volesse aggiungere qualche altra informazione o spunto ermeneutico, sarebbe più che bene accetto!
Grazie per la condivisione dei tuoi pensieri.
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