lunedì 8 agosto 2022

Ancora sul Lussari e sul Giro. Perché no? Alcuni chiarimenti...

 

Il piazzale tra Funivia e scalinata (foto A. Pantanali)
1. "In fondo, è soltanto una cronoscalata. Non saliranno tutte le auto della "carovana", ma solo le ammiraglie per qualche eventuale problema tecnico". 2. "La gente del luogo è d'accordo, per la visibilità turistica che il Giro porterà e per l'indotto che permetterà a una zona abbastanza marginale di ritrovare speranze e sorrisi". 3. "Si deve ringraziare chi si è adoperato per realizzare un simile sogno. Sarà una straordinaria passerella per l'intero Friuli-Venezia Giulia". 4. "E' una grande valorizzazione della bicicletta e della riscoperta del suo ruolo popolare di mezzo di trasporto ecologico, salutare ed economico". "Eccetera eccetera...".

Queste e molte altre sono le motivazioni a sostegno della realizzazione della tappa del Giro d'Italia che si dovrebbe concludere presso il santuario del Monte Santo di Lussari.

Verso Sella Lussari (foto A. Pantanali)
1. Le questioni principali sono tre. La prima è la cementificazione di una delle più belle e panoramiche vette delle Alpi Giulie, resa necessaria dall'afflusso di centinaia di vetture più o meno coinvolte con la corsa e di decine di migliaia di appassionati. Si noti nella prima fotografia in alto il mare di cemento che ha già inondato il tratto tra l'arrivo della funivia e la scalinata che conduce al Santuario. E si noti nella foto a fianco "l'effetto che fa", in particolare nella ripida salita che da Sella Lussari conduce alla cima. La seconda è dettata dalle esigenze televisive. D'accordo che i corridori saliranno uno alla volta, ma sarà necessario riprenderli da vicino e dall'alto e per far questo sarà necessario - come è accaduto sullo Zoncolan e in altri importanti arrivi di tappa - tagliare molti alberi per sgombrare la visuale. La terza questione riguarda la tutela della montagna, ambiente delicatissimo per ciò che concerne la flora e la fauna, ma anche la tenuta delle rocce già messe a dura prova dal calore estivo. E' proprio necessario un intervento così invasivo? Non toglierebbe forse molto del fascino e della suggestione dei quali il santuario e il piccolo borgo che lo circonda hanno sempre goduto?

2. Perché si va sul Lussari? Perché nel tempo è diventato un monte così importante? Non anzitutto per motivi sportivi. Da centinaia di anni la "Via del Pellegrino" ha visto salire con gioiosa o sofferta fatica popoli interi, molte persone addirittura camminando con i ginocchi sul selciato composto da pietre lisce. Il successo straordinario del "Cammino Celeste", dieci giorni a piedi da Aquileia al Monte Lussari dimostra che, sia pur nella diversa forma dei percorsi moderni, il sito è ancora in grado di affascinare pellegrini, viandanti ed escursionisti. Certo, poi la costruzione delle funivie ha trasformato la zona in un importante comprensorio sciistico, senza per questo snaturare troppo (un poco sì, per la verità, in cambio di alcune tra le più belle discese delle Giulie e della Carniche) l'ambiente, non disturbato da troppi rumori e non violentato da colate di asfalto. Si è riusciti tra l'altro a salvare la Via del Pellegrino che continua a essere percorsa ogni giorno - soprattutto ma non solo in estate - da migliaia di persone letteralmente innamorate del percorso, con la contemplazione delle stazioni della Via Crucis tuttora riportanti le copie dei begli affreschi di Tone Kralj. Dunque, si è proprio sicuri che l'apertura al turismo di massa - peraltro già abbastanza tutelato con i mezzi di risalita - non risulti piuttosto un boomerang, portando gli amanti della natura a cercare mete più silenziose, suggestive, spirituali o romantiche? E' davvero un investimento conveniente, è stato redatto un efficace studio sul rapporto tra costi e benefici?

3. Una passerella per il Friuli- Venezia Giulia? Si ha proprio bisogno di un altro altare sul quale sacrificare la bellezza austera della montagna? Non è bastato lo Zoncolan, in una situazione del tutto diversa con strade già precedentemente esistenti e la realizzazione di una delle tappe più seguite dell'intero carrozzone mediatico sportivo del Giro? Ci sono mille belle salite, anche nella scorsa edizione si sono visti degli inediti interessanti, quali per esempio la ripidissima ascesa al Livek o, nell'anno precedente, i "muri" del Collio sloveno. Il Matajur è sempre lì, pronto per ospitare una bella ascesa di ausi mille metri di dislivello, sarebbe un'ottima cronometro da concludere su un ampio piazzale già bello e pronto. E' proprio necessario inventare ogni anno qualcosa di nuovo, non sarebbe meglio intensificare la conoscenza di ciò che già si ha, senza per questo rinunciare, nei servizi televisivi che precedono e seguono ogni tappa, a permettere di scoprire gli angoli più interessanti e nascosti che non hanno bisogno di grandi promozioni, ma solo di delicate indicazioni.

4. Mai si pensi che la contrarietà al fiume di cemento che sta per riversarsi sulla carrareccia da Valbruna al Lussari sia una critica nei confronti del mondo dei ciclisti! No, non è proprio così, tutt'altro. I cicloamatori hanno a disposizione la formidabile Alpe Adria, sull'antico tracciato della ferrovia Udine Villaco, per godere panorami inenarrabili e godere del frutto delle loro fatiche. Possono anche proseguire fino quasi a Lubiana con le ciclabili slovene e fino a Klagenfurt con quelle carinziane. Anzi, nulla vieta tuttora che i più forti si cimentino con le mountain bike sullo stesso tracciato che dovrebbe diventare tappa della corsa rosa, inerpicandosi lungo i tornanti e pedalando sul già fin troppo battuto tracciato già esistente. Non è necessario il Giro d'Italia sul Monte Lussari per convincere tutti a ritornare quanto prima e con urgenza all'uso della bicicletta, in città come in periferia. Occorre piuttosto investire urgentemente e seriamente in ciclabili intelligenti che impediscano al povero malcapitato di trovarsi all'improvviso fuori rotta, in mezzo ai campi o nelle zone industriali cittadine della Regione, senza alcuna possibilità di raccapezzarsi perché il Comune di turno non ha ancora approvato il proprio specifico piano. 

Il Lussari richiama la bellezza dell'unità nella diversità, popoli che parlano lingue diverse, si incontrano e raccontano storie di rispetto e di autentica amicizia. Lo si può raggiungere a piedi, i più attrezzati in bicicletta da montagna, chi non può camminare in funivia. Lasciamo questo meraviglioso sprazzo di cielo e di luce ai veri amanti della montagna, ai pellegrini dello spirito, a coloro che prediligono l'emozione unica di raggiungere una vetta e di contemplare attorno a sé no colate di asfalto o cemento, ma immense meravigliose montagne e delicate valli ai loro piedi.

Per questi e tanti altri motivi, si invita a firmare la petizione promossa da Legambiente su Change.org, nella speranza che non sia già troppo tardi: https://www.change.org/p/no-all-arrivo-di-tappa-del-giro-d-italia-2023-sul-monte-lussari?recruiter=false&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=psf_combo_share_initial&utm_term=signature_receipt&recruited_by_id=9b2f4880-1716-11ed-99aa-1f66852d29dc&utm_content=fht-34135959-it-it%3A4

2 commenti:

  1. Che ne pensa la Curia Arcivescovile di Udine di questo fatto, visto che la principale "attrazione" del Lussari è una chiesa??? Sarebbe interessante conoscere la sua opinione....

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