Il piazzale tra Funivia e scalinata (foto A. Pantanali) |
Queste e molte altre sono le motivazioni a sostegno della realizzazione della tappa del Giro d'Italia che si dovrebbe concludere presso il santuario del Monte Santo di Lussari.
Verso Sella Lussari (foto A. Pantanali) |
3. Una passerella per il Friuli- Venezia Giulia? Si ha proprio bisogno di un altro altare sul quale sacrificare la bellezza austera della montagna? Non è bastato lo Zoncolan, in una situazione del tutto diversa con strade già precedentemente esistenti e la realizzazione di una delle tappe più seguite dell'intero carrozzone mediatico sportivo del Giro? Ci sono mille belle salite, anche nella scorsa edizione si sono visti degli inediti interessanti, quali per esempio la ripidissima ascesa al Livek o, nell'anno precedente, i "muri" del Collio sloveno. Il Matajur è sempre lì, pronto per ospitare una bella ascesa di ausi mille metri di dislivello, sarebbe un'ottima cronometro da concludere su un ampio piazzale già bello e pronto. E' proprio necessario inventare ogni anno qualcosa di nuovo, non sarebbe meglio intensificare la conoscenza di ciò che già si ha, senza per questo rinunciare, nei servizi televisivi che precedono e seguono ogni tappa, a permettere di scoprire gli angoli più interessanti e nascosti che non hanno bisogno di grandi promozioni, ma solo di delicate indicazioni.
4. Mai si pensi che la contrarietà al fiume di cemento che sta per riversarsi sulla carrareccia da Valbruna al Lussari sia una critica nei confronti del mondo dei ciclisti! No, non è proprio così, tutt'altro. I cicloamatori hanno a disposizione la formidabile Alpe Adria, sull'antico tracciato della ferrovia Udine Villaco, per godere panorami inenarrabili e godere del frutto delle loro fatiche. Possono anche proseguire fino quasi a Lubiana con le ciclabili slovene e fino a Klagenfurt con quelle carinziane. Anzi, nulla vieta tuttora che i più forti si cimentino con le mountain bike sullo stesso tracciato che dovrebbe diventare tappa della corsa rosa, inerpicandosi lungo i tornanti e pedalando sul già fin troppo battuto tracciato già esistente. Non è necessario il Giro d'Italia sul Monte Lussari per convincere tutti a ritornare quanto prima e con urgenza all'uso della bicicletta, in città come in periferia. Occorre piuttosto investire urgentemente e seriamente in ciclabili intelligenti che impediscano al povero malcapitato di trovarsi all'improvviso fuori rotta, in mezzo ai campi o nelle zone industriali cittadine della Regione, senza alcuna possibilità di raccapezzarsi perché il Comune di turno non ha ancora approvato il proprio specifico piano.
Il Lussari richiama la bellezza dell'unità nella diversità, popoli che parlano lingue diverse, si incontrano e raccontano storie di rispetto e di autentica amicizia. Lo si può raggiungere a piedi, i più attrezzati in bicicletta da montagna, chi non può camminare in funivia. Lasciamo questo meraviglioso sprazzo di cielo e di luce ai veri amanti della montagna, ai pellegrini dello spirito, a coloro che prediligono l'emozione unica di raggiungere una vetta e di contemplare attorno a sé no colate di asfalto o cemento, ma immense meravigliose montagne e delicate valli ai loro piedi.
Per questi e tanti altri motivi, si invita a firmare la petizione promossa da Legambiente su Change.org, nella speranza che non sia già troppo tardi: https://www.change.org/p/no-all-arrivo-di-tappa-del-giro-d-italia-2023-sul-monte-lussari?recruiter=false&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=psf_combo_share_initial&utm_term=signature_receipt&recruited_by_id=9b2f4880-1716-11ed-99aa-1f66852d29dc&utm_content=fht-34135959-it-it%3A4
NON FIRMATE
RispondiEliminaChe ne pensa la Curia Arcivescovile di Udine di questo fatto, visto che la principale "attrazione" del Lussari è una chiesa??? Sarebbe interessante conoscere la sua opinione....
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