Lo vedete questo significativo frontone? Ebbene, tra breve potrebbe essere ridotto a macerie, insieme all'intero, grande edificio che lo sostiene.
Sulla sinistra (della foto) c'è la "Scientia", simboleggiata dall'albero della conoscenza del bene e del male, sulla destra la "Charitas", con una bella e fruttifera palma. Gli strumenti portati dagli angeli della sapienza e dell'amore sono quelli che caratterizzano il personale, socio sanitario, infermieristico, medico.
E' l'ospedale civile di Via Vittorio Veneto, oggetto di strenua difesa da parte dei Comitati cittadini, dai primi anni '90 del XX secolo in poi. Si volevano evitare il doppio acquisto del San Giovanni di Dio da parte della Regione, il depotenziamento delle strutture sanitarie goriziane, la realizzazione di piani sanitari studiati a tavolino nel nome dell'efficacia aziendale più che del servizio alla persona sofferente. Si voleva evitare anche il sempre più marcato fenomeno della privatizzazione e si intendeva difendere il grande valore e la conquista della sanità pubblica.
L'idea fondamentale era quella della collaborazione con il vicinissimo ospedale di Šempeter, una proposta che sarebbe stata all'avanguardia a livello internazionale, economicamente sostenibile e anche pionieristica, anticipando di almeno venti anni la proclamazione della Capitale europea della Cultura.
Ebbene, nulla di tutto questo è accaduto, anzi, dopo un periodo di grande incertezza sul destino del vecchio ospedale, ora si è alla vigilia della sua completa demolizione. Si dice, per realizzare un centro - oggi si dice un campus - per gli studenti del territorio, che verrebbero invitati a lasciare il centro cittadino per svolgere le loro attività scolastiche ai margini della città. E' difficile prevedere tempi di distruzione e ancora di più quelli di ricostruzione. Pur incrociando le dita, è più facile pensare all'ormai quasi trentennale vicenda degli ascensori al castello di Gorizia. La vicenda dell'ex "civile" avrà lo stesso destino? Per il momento, quasi di nascosto per evitare proteste, è stata rasa al suolo la chiesetta dall'ex Ospedale psichiatrico, luogo che custodiva molte memorie culturali, sociali e sanitarie della città.
Si è ancora in tempo per fermare le ruspe? Per immaginare un futuro diverso per questo spazio "storico" per i Goriziani? E, prima di tutto, nel clima di GO25, si è pensato qualcosa insieme a Nova Gorica e Šempeter Vrtojba, tenendo conto che la demolizione e la nuova (eventuale) destinazione coinvolge inevitabilmente anche le persone e le strutture che si trovano al di là del muro di recinzione? Ciò vale in termini di salute - i materiali polverizzati potrebbero essere fortemente nocivi alla salute di chi vive nei dintorni; in termini strategici - uno spazio che potrebbe essere veramente pensato e realizzato insieme; in termini paesaggistici - si, perché anche il paesaggio è un bene comune, anzi, uno dei più importanti beni comuni!

