domenica 2 novembre 2025

Cosa sta accadendo in Slovenia? Kaj se dogaja v Sloveniji?

 

La Slovenia è stata scossa in questi giorni da un sanguinoso fatto di cronaca. Non è soltanto questo il problema, quanto la gigantesca copertura mediatica, la strumentalizzazione politica e le conseguenze sociali che hanno accompagnato l'evento.

Si tratta dell'omicidio di un ristoratore quarantottenne, avvenuto la scorsa settimana a Novo Mesto, in un contesto di discussione sfociata in tragedia.

Fino a qua tremendo, ma non certo straordinario. In realtà da quel momento è iniziata una serie ininterrotta di discussioni, a ogni livello possibile, dal dibattito parlamentare ai talk show televisivi, dalle chiacchiere in bar alle riflessioni nell'ambito delle famiglie.

Il motivo scatenante un tale gigantesco interesse travalica i confini della Repubblica di Slovenia e coinvolge l'utilizzo strumentale e politico del crimine. Il guaio è che il sospettato, consegnato alla giustizia, appartiene alla comunità Rom. Da qui il sollevamento di popolo che, fomentato dai partiti della destra, ha chiesto a gran voce interventi severi e duraturi nei confronti dei membri del gruppo.

All'intervento della piazza ha risposto immediatamente il governo Golob, con una duplice azione che ha sorpreso sia gli oppositori che parte degli alleati della maggioranza di centro e sinistra. Da una parte ha accettato le dimissioni - a distanza di 24 ore! - dei ministri dell'Interno e della Giustizia, dall'altra ha promesso davanti alla folla radunata interventi mirati sul territorio per garantire "la sicurezza". Da questo punto di vista, è stato ventilato un grande rafforzamento di polizia ed esercito, finalizzato a tenere sotto controllo le città.

Forse questi interventi sono stati suggeriti anche dalla necessità di offrire garanzie alla popolazione, in vista delle ormai prossime elezioni politiche del 2026. Tuttavia a molti è sembrato troppo repentino ed eccessivo, sia l'allontanamento di ministri la cui responsabilità, in merito a un episodio avvenuto fuori da ogni contesto politico, sarebbe tutta da dimostrare, sia la prospettiva di rafforzare la presenza delle forze dell'ordine, con il rischio che da un fatto di cronaca ci si indirizzi verso uno stato di polizia.

Il fatto è che simili episodi, soprattutto se legati a liti che sfociano in atti di sopraffazione, non hanno nulla a che fare con questioni di ordine culturale, se non in quanto espressione di ignoranza o di incapacità di controllare i propri istinti. Questa tipologia di violenza non può essere prevenuta con leggi speciali, ma con la lenta e faticosa costruzione di una società aperta, accogliente, tollerante. Si tratta di investire molto nell'ambito dell'assistenza sociale, della presa in cura di situazioni umane complesse, dell'istruzione. Occorre che insieme - istituzioni e cittadini - creino situazioni di reciproca accettazione tra le diverse componenti della società. Illudersi di risolvere le questioni attraverso la repressione e non anzitutto con la prevenzione, significa al contrario incrementare le divisioni costringendo le persone a rinchiudersi nei propri ghetti. Occorre anche stare attenti nell'esaltare come un valore fondamentale e un richiamo ossessivo la dea "Sicurezza". Ciò non perché non sia importante, ma in quanto facilmente utilizzabile, soprattutto dalle destre di tutto il mondo. Esse prima seminano a piene mani insicurezza, poi additano il capro espiatorio di turno non nell'individuo che sbaglia ma accusando e perseguitando "nel mucchio" tutti i componenti delle categorie sociali non pienamente allineate con il loro punto di vista.

Sarà interessante scoprire se l'atteggiamento del presidente Golob e di parte della sua maggioranza avrà un riscontro tra la gente. Il rischio è che si trasformi in un boomerang e che gli elettori di sinistra non lo seguano perché delusi da un eccesso di interventismo, mentre quelli di destra, ritenendo le azioni insufficienti, decidano di sostenere l'originale (l'oppositore number one, Janez Janša) piuttosto che fidarsi di quella che essi ritengono una copia.

P.S.: besedilo lahko preberete tudi v slovenščini, če v okencu "Translate" desno izberete jezik.

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