domenica 23 ottobre 2022

La Slovenia sceglie il nuovo Presidente, nell'"anno delle votazioni"

 

Invito ufficiale al voto
Per la Slovenia il 2022 è senza dubbio un anno "elettorale".

La chiamata alle urne è iniziata il 24 aprile, con la netta vittoria del partito Svoboda del nuovo primo ministro Robert Golob e della coalizione di centro sinistra formata anche da SD (Socialni Democrati, una specie di Partito Democratico) e da Levica (più o meno la nostra Sinistra). Nell'occasione il premier uscente Janez Janša e il suo partito SDS (Slovenska Demokratska Stranka) sono stati sonoramente sconfitti, insieme a tutte il resto della coalizione del centro destra, fatta eccezione per NSi (Nova Slovenija - Krčanski Demokrati), una sorta di Democrazia Cristiana post litteram.

Questa domenica, 23 ottobre, il secondo importante atto. la scelta del nuovo Presidente della Repubblica, successore di Borut Pahor. E' interessante notare la particolare forma di elezione. Come si sa, in Italia il Capo dello Stato non è eletto direttamente dal popolo, ma da una rappresentanza politica formata dai parlamentari delle due Camere più gli elettori provenienti dalle Regioni. In Slovenia, anche se non si tratta di un sistema presidenzialista o semipresidenzialista e se il ruolo corrisponde quasi del tutto a quello del presidente italiano, la decisione è affidata ai cittadini. I quali, appunto, sono chiamati in questo giorno a offrire la loro indicazione. Ci sono ben sette candidati, la maggior parte dei quali legati esplicitamente o implicitamente ai partiti di riferimento. Cominciando da sinistra, si trova anzitutto il giovane esponente delle Levica Miha Kordiš, su cui si concentrano le speranze di coloro che si aspettano un cambiamento radicale. le forze governative legate al presidente Golob e al partito SD orientano il voto verso Milan Brglez, per l'occasione disiscritto dal partito con il quale è stato eletto al Parlamento Europeo, del quale ancora fa parte. Vladimir Prebilič, attuale apprezzato sindaco di Kočevje, è stato proposto dal mondo ambientalista del partito Vesna, uscito con le ossa un po' rotte dalle elezioni politiche dove non ha ottenuto alcun seggio e da altri elettori. nell'area di centro si trovano due donne, entrambe indicate da gruppi di liberi elettori, La prima si chiama Nataša Pirc Musar, ex giornalista che ha ricevuto un endorsement importante come quello del già presidente della Repubblica Milan Kučan. L'altra è Sabrina Senčar, espressa dal gruppo Resni,ca (signifca "Verità") che raccoglie molti settori della protesta contro il governo precedente, come pure l'arcipelago dei movimenti anti-vax. Infine, la destra schiera due figure note, in quanto entrambi ministri nel governo precedente di Janez Janša. Nova Slovenija schiera Janez Cigler Kralj e la componente più forte del conservatorismo sloveno, l'SDS guidato dallo stesso Janša, orienta verso Anže Logar, suo potente ministro degli esteri. Difficilmente uno di questi sette potrà raggiungere subito il fatidico 50 per cento più uno, pertanto i primi due se la dovranno vedere con il ballottaggio che con ogni probabilità si terrà tra due settimane, il prossimo 6 novembre.

Ma per gli elettori sloveni la stagione delle votazioni non sarà ancora finita. L'autunno porta con sé le "localne volitve", quelle che riguardano i sindaci e i consigli comunali, i quali, a differenza che in Italia, vengono eletti tutti insieme ogni quattro anni. L'appuntamento per il primo turno è per il 20 novembre, al quale seguirà il turno di ballottaggio due settimane dopo, il 4 dicembre. 

C'è ancora tempo in mezzo per chiamare ancora una volta tutti alle urne la domenica 27 novembre, quando ci saranno ben tre referendum, promosso dalle destre alla ricerca di una rivincita rispetto alle politiche di primavera e di un espediente per ostacolare il lavoro del nuovo governo. Gli sloveni dovranno esprimersi sulla legge nazionale sulla televisione pubblica, sull'aumento dei ministeri nel governo e sull'organizzazione e finanziamento della realtà degli anziani.

Insomma, almeno sei giornate di voto in un anno: se non è un record, poco ci manca!

4 commenti:

  1. Finalmente un documentato reportage sulle elezioni in Slovenia! Iniziative che stentano a decollare nel mondo del giornalismo italiano locale. Il Piccolo dedica spesso una pagina ad Istria e Dalmazia, ma quasi nulla sulla Goriska, diciamo la "provincia" di Nova Gorica, su cosa succede "di là" e non solo a proposito di elezioni. Confido che Andrea Bellavite dedicherà un altro reportage sulle imminenti elezioni comunali locali di Nova Gorica e Comuni limitrofi. Grazie Andrea

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  2. Per la cronaca, a metà spoglio delle schede elettorali, appare certo il ballottaggio tra Anže Logar e Nataša Pirc Musar.

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  3. Insomma, una battuta d'arresto per la coalizione governativa del presidente Golob. Svoboda e Sd insieme arrivano intorno al 16%, 9 punti sotto il ballottaggio. Levica sfiora il 3%. Insieme raggiungono il 19%, ben lontani dal 27 della seconda classificata e dal 34% di Logar. Il miglior risultato del centro sinistra governativo è stato ottenuto a Nova Gorica.

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  4. A Nova Gorica: Logar circa 27% Brglez 25% Pirc 24% Kordiš verso 4%. Il Goriziano resiste!

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