giovedì 14 gennaio 2021

Dall'u-topìa all'eu-topìa, considerazioni sulla crisi

Senza di lui, probabilmente, il governo Conte II non sarebbe neppure nato. E senza di lui, forse, il governo Conte II non sarebbe nella situazione nella quale si trova.

Sì, lui è Matteo Renzi, nel male più che nel bene protagonista degli ultimi sette anni di politica italiana. E da ieri sera è diventato l'ennesimo personaggio-bersaglio del cosiddetto centro sinistra, dopo Berlusconi e più recentemente soprattutto Salvini.

E' lungi, ma molto lungi da queste note l'intento di riabilitare in alcun modo chi ha portato il Paese a una situazione imbarazzante, dal punto di vista culturale e istituzionale. Ma se chi si definisce di centro sinistra o di sinistra pensa di poter far crescere il proprio consenso soltanto attraverso la demonizzazione sistematica degli "avversari", allora ne vedremo presto davvero delle belle, anzi delle molto brutte!

Molti dicono che è da irresponsabili provocare una crisi di governo o addirittura prospettare delle elezioni in una situazione drammatica come quella provocata dalla diffusione del coronavirus. E perché poi? Se un governo appare inadeguato o anche semplicemente se una parte della maggioranza che lo sostiene decide di sfilarsi perché non si ritrova più, non c'è niente di strano che possa essere sostituito. 

Forse piuttosto la difficoltà del momento potrebbe portare a due sbocchi, entrambi da guardare non come tragedie ma opportunità. 

La prima è la possibile scelta, da parte del Capo dello Stato, di una personalità di alto profilo attorno a cui riunire un Governo tecnico, con un mandato a tempo, per affrontare con il necessario bagaglio di esperienza la sfida del coronavirus, sia dal punto di vista sanitario che socio-economico, per posizionarsi in modo corretto a livello europeo e più in generale internazionale e per preparare le nuove elezioni da tenersi entro il prossimo anno.

La seconda è quella di andare subito a votare e prospettare l'unica strada possibile per concorrere con le Destre populiste, che stanno diventando di giorno in giorno più forti, almeno stando a tutti gli istituti di statistica, compreso quelli tradizionalmente meno influenzati dagli umori dei partiti.

Cosa significa ciò? Significa partire da una constatazione oggettiva, l'assurda totalmente squilibrata distribuzione delle ricchezze che ci sono nel mondo. Lasciando ad altre strutture sociali il compito di delineare i principi ,morali e rinunciando a porsi come "ospedali da campo del capitalismo", la sinistra e il centro sinistra dovrebbero proporre con grande forza e convinzione la redistribuzione equa della ricchezza, la trasformazione degli arsenali militari in laboratori di pace, l'assoluta libera circolazione degli esseri umani ovunque, la riconversione delle industrie inquinanti, la scienza e la medicina beni comuni dell'umanità, la cultura come fondamento di ogni azione politica, il superamento del volontariato istituzionalizzato a favore del progetto "lavorare meno lavorare tutti", il riconoscimento e la valorizzazione di tutti i diritti individuali e della comunità e così via...

Se ci fosse un'autentica convergenza su questi orientamenti e un forte lavoro di concretizzazione nel presente, una coalizione di centro sinistra e sinistra affronterebbe le elezioni con due possibilità, quella di vincerle e quella di perderle. Nel primo caso inizierebbe un processo rivoluzionario e nel contempo democratico. Nel secondo (possibile e forse probabile caso), si potrebbe iniziare una "lunga marcia" per dilatare il consenso, in vista delle elezioni successive, tenendo presente anche la situazione di gravissima crisi economica e sociale che attende il Pianeta nei prossimi anni e le evidenti crepe nel sistema che nessun governo più o meno liberale potrà affrontare con serena determinazione, senza dover chiedere immensi sacrifici ai cittadini. Costruire con pazienza e convinzione un'autentica e radicale alternativa, potrebbe essere quindi un obiettivo sostenibile e raggiungibile.

U-topìa o Eu-topìa?

1 commento:

  1. In un paese normale, Conte eletto dall' "onorevole" Grillo Parlante, si sarebbe già dimesso e saremmo andati a votare. Dato che l'Italia dis-unita solo per le partite dei mondiali, non è un paese normale, tutto è possibile, ma non prevedo nulla di buono.

    RispondiElimina