Con i tempi che corrono, c'è il tempo per una polemica nei confronti di una delle più brave e note cantanti italiane. Gianna Nannini racconta il tempo presente con un video musicale dal titolo "L'aria sta finendo", un'impegnativa canzone commentata da un cartone animato. Si attira un fiume di improperi per aver rappresentato, sotto la forma di maiali in divisa, squadre di poliziotti che picchiano persone indifese.
In realtà, più che da arrabbiarsi, ci sarebbe da riflettere su una serie di scene che riguardano l'omologazione politica, la propaganda religiosa, la distruzione sistematica dell'ambiente, la violenza e la guerra, con l'inquietante selfie finale davanti all'innalzarsi del fungo atomico.
Perché la polizia non dovrebbe affatto ritenersi offesa dall'artista, che rappresenta un paio di "squadroni" non di per sé cattivi, ma massificati e ridotti a burattini di un Potere spersonalizzante?
Prima di tutto perché il video non denuncia tutte le forze di polizia, come non irride tutta la popolazione umana perché una minima parte di essa è asservita al consumismo imperante e si dedica all'unico sport della digitazione sul telefonino rinunciando a vivere e a relazionarsi con il prossimo. Il pestaggio di manifestanti o semplicemente di esseri umani inermi, soli o in gruppo, non è certo un'eccezione. Nell'anno appena trascorso si sono viste contestazioni di piazza represse con violenza, in Cile, Ucraina, Stati Uniti, solo per portare qualche esempio. Si sono visti singoli o gruppi di poliziotti accanirsi su poveracci al di là di ogni possibile giustificazione, senza dimenticare il trattamento dei profughi ai confini tra Turchia e Grecia, tra Bosnia e Croazia. Come dimenticare il terribile destino di Giulio Regeni e le torture in atto nelle carceri di mezzo mondo? Anche in Italia ci sono stati molti casi di violenza ingiustificata, basti pensare alla caserma Diaz (Genova 2001) e al caso Cucchi, solo per fermarsi ai casi più eclatanti. Tutto ciò per dire che un cartone animato che condanna l'uso unilaterale della forza da parte di chi dovrebbe tutelare l'ordine è semplicemente un modo per deplorare certe frequenti azioni, senza alcuna volontà di generalizzazione.
Ma la polizia, o chi in essa se la prende per il video, rischia anche di essere tacciata di ignoranza. La Nannini non è certo la prima a utilizzare un'allegoria raccolta dal mondo animale per comunicare i propri messaggi. Gli esempi sono innumerevoli, tra essi due sono universalmente noti ed eclatanti e caso vuole che in entrambi i maiali svolgano un ruolo importante. Il primo proviene da "Animal Farm", la fattoria degli animali di George Orwell dove i maiali guidano la rivolta contro gli umani, poi ne ricalcano le orme grazie alla violenza e all'inganno prima di trasformarsi nei loro precedenti aguzzini. Forse che si dovrebbe mettere al bando il celebre testo perché equipara gli umani ai maiali, anzi, peggio, perché sembra voler offendere i suini perché desiderano essere come gli uomini? Il secondo viene dallo straordinario fumetto "Maus" di Art Spiegelman, un complesso, psicoanalitico racconto della Shoah e delle sue conseguenze sui sopravvissuti, dove accanto ai gatti tedeschi sono co-protagonisti i polacchi, rappresentati sotto le sembianze dei maiali (gli ebrei dei topi, gli inglesi pesci e così via...). Forse si dovrebbe censurare uno dei più noti fumettisti mondiali per aver contribuito a far conoscere al grande pubblico alcuni risvolti della più terribile tragedia del XX secolo?
Suvvia, perché dimostrarsi così gretti e non accogliere invece una profonda lezione che, al di là della simpatia o antipatia suscitate dalla cantante, invita a una profonda meditazione su dove stiamo andando, troppo poco consapevoli del fatto che "L'aria sta finendo"?
Fortuna che esiste ancora qualcuno che sappia leggere, scrivere e capire!!!
RispondiEliminaGrazie