venerdì 8 dicembre 2023

La morte di Dario Stasi, un grande vuoto in città

Con la morte di Dario Stasi, Gorizia perde un punto di riferimento molto importante. Al di là della sua vita familiare e lavorativa, è stato un autentico protagonista del cammino verso l'abbattimento dei muri - fisici e mentali - esistenti tra Nova Gorica e Gorizia.

Fine conoscitore della storia e grande comunicatore, ha lanciato l'intuizione della rivista Isonzo/Soča. Grazie alla sua ferrea volontà, è riuscito a creare una rivista bilingue in tempi molto lontani da quelli attuali, oltre 110 fascicoli pregni di vicende del territorio, raccontate dai maggiori studiosi, esperti e appassionati, del territorio. Fin quando ha potuto, ha percorso in bicicletta i più remoti angoli della zona, i suoi itinerari sono confluiti nel bellissimo libro "Intorno a Gorizia". Ha sensibilizzato tutti su alcuni aspetti particolari, si deve a lui la proposta e la realizzazione della lapide dedicata ai capi della rivolta dei Tolminotti, assai opportunamente collocata nella piazza delle esecuzioni. Ha amato profondamente Aquileia, leggendo tutto ciò che è stato finora pubblicato e proponendo sempre interpretazioni originali, anche se spesso legittimamente discusse e discutibili. Da questo punto di vista, ha cercato di unire i mondi che fanno capo ad Aquileia, sostenendo anche l'affascinante tesi secondo la quale la via che univa Aquileia con Lubiana, la romana Emona, fosse la via Gemina. Il suo progetto di scrivere un libro sull'argomento e di produrre un documentario non era solo un'espressione di erudizione, ma un atto di amore nei confronti di una terra da lui descritta come crogiuolo di popoli, lingue e culture chiamate a essere in reciproco ascolto e fraterna condivisione.

14.04.2015, presentazione in Senato: Grasso Stasi Romoli Marini Fasiolo 
L'attenzione alle vicende relative al confine l'hanno portato a realizzare un altro grande progetto, quello della mostra sul "secolo lungo" goriziano, presentata a Gorizia, Nova Gorica e perfino nella prestigiosa sede del Senato della Repubblica Italiana. Da quella esposizione, che era riuscita a mettere insieme sensibilità politiche e culturali assai diverse fra loro, sono derivati anche i cartelloni illustrativi del Novecento Goriziano, che tuttora possono essere contemplati, con ammirazione per l'intelligenza della scelta dei temi e dei testi, presso i Giardini pubblici di Corso Verdi e davanti alla facciata della chiesa di Sant'Ignazio. Da no dimenticare sono le numerose gite, organizzate e guidate da Dario, anche in questo caso pionieristiche uscite alla conoscenza di Nova Gorica, Kromberk, Solkan e le valli dell'Isonzo/Soča e del Vipacco/Vipava.

Dal punti di vista politico Dario Stasi, dai tempi delle contestazioni studentesche del '68 goriziano fino ai giorni nostri, è sempre stato uomo di sinistra, ma sempre controcorrente. Vivace sostenitore delle proprie idee, si è sempre dimostrato aperto al confronto e al dialogo con tutti, anche con chi la pensava in modo diametralmente opposto al suo. Il suo orgoglioso libero pensiero non gli ha portato soltanto simpatie e adesioni, ma anche forti contrapposizioni, da lui sempre superate in vista dell'obiettivo fondamentale di riconoscere in Nova Gorica e Gorizia un'unica città unita nelle sue diversità. In fondo la proclamazione della Capitale europea della Cultura 2025 porta dentro di sé tanto dell'opera, a volte silenziosa a volte eclatante, del nostro "direttore". se dal punto di vista giornalistico, il suo capolavoro è stato Isonzo/Soča, dal punto di vista culturale e politico non si può dimenticare la co-fondazione del Forum per Gorizia nel 2005 come pungolo costruttivo nei confronti dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Vittorio Brancati. L'impegno di un centinaio di persone entusiaste, riunite di fatto proprio intorno a Dario Stasi nelle elezioni amministrative del 2007, ha portato il candidato sindaco del Forum a un passo da un possibile ballottaggio con il primo Ettore Romoli, nonché ben sei consiglieri nell'assise comunale. In questo senso, e non solo, il pensiero e l'azione di Dario hanno inciso anche sui cambiamenti esistenziali che hanno riguardato molti di noi. E di questo, personalmente, non finirò mai di conservare un pensiero colmo di gratitudine e di rispetto.

Caratterialmente, Dario Stasi è stato persona molto forte, con la quale non era difficile trovare anche momenti delicati, se non di scontro, almeno di assai vivace dialettica. Ciò che era comunque bello con lui, era la capacità di perdonarsi, andando oltre anche agli eccessi delle discussioni più accese, per sorriderci sopra riconoscendo che da ogni confronto si usciva arricchiti e ci si decideva a impegnarsi ancora più profondamente per la causa comune.

Cosa dire infine, sapendo di aver tralasciato tanto, in questo ricordo immediato, colmo di tristezza e di emotività. E' difficile immaginare la cultura della città senza Dario Stasi, anzi quasi impossibile. L'unico auspicio è che molti dei semi da lui gettati, coltivati e fatti crescere, siano portati a maturazione da chi con lui ha condiviso prospettive, battaglie culturali e azioni politiche. 

Un abbraccio a Nadia e agli altri suoi familiari e amici. E' difficile scrivere "che riposi in pace" a una persona che non è mai stata tranquilla e che ha investito tutto il suo tempo e le sue energie al servizio del Bene! Forse, Dario, basta dire che ci mancherai tantissimo e che lasci un grande spazio vuoto nella nostra città.

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