Il solstizio d'inverno, accompagnato da ricchissime tradizioni culturali e spirituali, segna il momento in cui il Sole, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, raggiunge il punto di minima declinazione.
Il giorno del Solstizio d'inverno è quello in cui le ore di buio sono molte di più rispetto a quelle di luce, ma anche il momento a partire dal quale, il Sole riprende progressivamente ad alzarsi sull'orizzonte, i raggi ricominciano pian piano a scaldare e ci si proietta verso la rigenerazione della speranza.
Sotto terra i semi si schiudono e mentre tutto sembra arido e freddo, come se il destino presentito nell'autunno fosse ormai compiuto, nelle tenebre si sta preparando il miracolo dell'esplosione della Vita. Ce ne è abbastanza per collocare in questo periodo le feste più pregne di desiderio di futuro. I popoli preromani adoravano il Sole rinascente, i romani celebravano i Saturnali in onore del Sol invictus - il Vincitore - gli iniziati dei culti mitraici la nascita verginale di Mitra, i cristiani, almeno dal IV secolo, collocano in questi giorni il Natale.
E' come se l'universo intero provasse un brivido di gioia, scaturito dalle pieghe più remote della sofferenza e dell'attesa. Il giorno più breve, quello che ha meno luce da donare e calore da infondere, è quello più coccolato, desiderato, amato. La fragilità e la debolezza diventano lo spazio e il tempo dove attingere la solidità e la forza, il neonato è il re dell'universo, il seme che muore porterà immenso frutto.
Finisce così l'autunno, un autunno in buona parte da dimenticare, con le terribili guerre planetarie, le persecuzioni ideologiche e religiose, le interminabili morti di poveri nel Mediterraneo, le notti all'addiaccio di migliaia di profughi a Trieste e Gorizia, le spaventose impiccagioni di Samira e delle donne vilipese dalla violenza dei mariti in Iraq, i femminicidi di Giulia e di tante altre donne in Italia, le alluvioni, la recrudescenza della crisi economica.
Inizia la nuova stagione, l'inverno che prepara il grande rinnovamento della Natura. E' un illusione pensare che "tutto andrà bene", anche all'indomani del primo Natale che ha annunciato l'arrivo del principe della pace. c'è stata la strage degli innocenti. Non salvano il mondo un banale ottimismo o la selva di auguri di ogni bene che ci si scambia in questi giorni.
E' solo l'umana responsabilità a rendere possibile che dal solstizio inizi un percorso nuovo, di pace autentica e di giustizia universale. E' la responsabilità di ogni essere umano, ciascuno secondo le proprie competenze e capacità, cominciando dal proprio cuore e allargando via via l'orizzonte per abbracciare tutto il Mondo.
Buon solstizio allora, e buon inverno!
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