San Marco e la duna preistorica |
Non si può perdere l'avventuroso giro delle mura della città fortezza, prima di lanciarsi lungo la splendida ciclabile AlpeAdria che offre soltanto l'imbarazzo delle scelte.
Chi ama l'arte passa per Strassoldo dove, tra atmosfere medievali, può visitare la piccola chiesa di santa Maria in Vineis, con spettacolari affreschi del XIV e XV secolo, forse con influenze di Vitale da Bologna. Poi non ci si può perdere l'antica chiesa "madre" di san Michele a Cervignano e, successivamente, la stupenda San Martino a Terzo, situata al terzo miglio da Aquileia. Anche in questo caso, gli affreschi sono di diverse epoche, soprattutto tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo,
Chi ama la natura e le curiosità può passare invece per Aiello, il paese delle meridiane, godersi le risorgive che alimentano gli antichi mulini e raggiungere Aquileia tramite Perteole e Ruda, senza "mancare" la "cimiteriale" di Sant'Andrea, con ben tre strati di affreschi datati nella prima metà del secondo millennio e la templare della frazione di San Niccolò, ricca di testimonianze antiche.
Di Aquileia non si può parlare, se non citando, una dopo l'altra, le infinite perle alle quali dedicare una bella passeggiata circolare: Monastero con l'incredibile museo paleocristiano, la casa (forse) di Augusto, il foro romano e il suggestivo decumano di Aratria Galla, le antiche Grandi Terme, l'imperdibile Sepolcreto, lo stupendo piccolo ma ricchissimo Museo Archeologico, i magazzini, per finire in bellezza con il sistema basilicale più antico del mondo, i mirabili mosaici dell'inizio del IV secolo e gli affreschi del XII. Resta il tempo per una breve ricognizione del battistero esterno, della domus del vescovo Teodoro e infine, di quella del romano Tito Macro. Si può pensare anche all'assurdità di ogni conflitto, visitando il minuscolo cimitero di guerra, un inno all'assurdità della morte in battaglia di milioni di soldati massacrati in Europa dall'inutile strage.
Lasciata Aquileia, dopo un lauto pranzo "friulano", c'è ancora molto da scoprire. Uno dei luoghi più incredibili è la pineta di San Marco, con le dune che si sono costituite ventimila anni fa e con la chiesetta barocca, nel cuore del cimitero, che ricorda il leggendario sbarco dell'evangelista che avrebbe avviato la gloriosa storia della chiesa aquileiese. Arrivarci in bici, su strada sterrata, è particolarmente emozionante.
Non resta che riprendere la ciclabile e attraversare la Laguna, cinque chilometri di pura bellezza, contemplando da una parte le solitarie isole che emergono dall'acqua molto bassa e dall'altra il santuario di Barbana, uno dei più antichi del mondo, almeno per ciò che concerne la sua dedicazione a una presunta apparizione, nel lontano sesto secolo, a un tizio che si chiamava Barbano.
Grado è la meta di Giornata, con le sue spiagge, le sue calli e soprattutto con le basiliche paleocristiane, sant'Eufemia e santa Maria delle Grazie. Mosaici, affreschi, plutei, colonne e capitelli, pulpiti arabeschi, tutto a testimoniare una storia avvincente di incontri e di scontri tra popoli, di calma e di inquietudine nella relazione con il mare incombente.
Si gira il mondo, si percorrono strade e autostrade, si va con l'aereo in ogni angolo del mondo. ma la bellezza che riempie tutto di sé si trova a pochi passi - o meglio a poche pedalate - dalla propria casa. Se abitate in Friuli Venezia Giulia e non ci credete, provate e poi mi direte se non è vero!
Grazie!
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