sabato 27 maggio 2023

Don Lorenzo Milani, cento anni ma non li dimostra

 

Barbiana, 1978
Il 27 maggio 1923 nasceva a Firenze don Lorenzo Milani.

La sua breve vita ha attraversato il tempo cupo del ventennio fascista, le tragedie della seconda guerra mondiale e la complessa fase della prima ricostruzione nell'Italia post bellica.

La sua missione di prete si svolge in un contesto politico nel quale la Nazione va cercando di riscoprire la propria identità, da una parte confrontandosi con i venti sociali del comunismo, dall'altra con il capitalismo alla vigilia dell'esplosione del consumismo. Don Milani si schiera con il Vangelo, o meglio con la nobiltà e la dignità della Parola. Dapprima crea la scuola popolare di San Donato a Calenzano, per avviare un serio e libero confronto tra i giovani della parrocchia. Poi, letteralmente esiliato nella "sua" Barbiana, costruisce la celebre "scuola", insieme ai poveri più poveri del Mugello. Offre a essi la possibilità di essere e sentirsi liberi, imparando a utilizzare la parola umana e a conoscere quella divina. Nel frattempo si impegna in un'opera di pace costante, promuovendo e valorizzando con profonde motivazioni il rifiuto di prendere in mano le armi. Se "I care", mi sta a cuore, contrario del motto fascista "me ne frego" è stata la linea conduttrice della scuola, "l'obbedienza non è più una virtù ma la più subdola delle tentazioni" è stata la chiave ermeneutica del suo impegno a favore della pace, della fraternità fra i popoli, dell'obiezione di coscienza al servizio militare.

Innumerevoli sono gli spunti che derivano dalla lettura delle opere di don Milani. Barbiana è oggi un luogo di pellegrinaggio, anche alla semplice tomba di don Lorenzo, accanto a quella delle sue due più vicine collaboratrici, la Giulia e la Eda Pelagatti, donna straordinaria che ho avuto modo di conoscere in una delle frequenti visite alla canonica e alla chiesa. Per oggi, 27 maggio 2023, basti solo un pensiero carico di gratitudine, un impegno a non dimenticare la sua opera e una memoria che diventi forza di rinnovamento della scuola, della cultura, della politica e della chiesa italiane e mondiali.

Lo ricorderemo a Zugliano, il prossimo martedì 30 maggio, alle ore 18, grazie agli "Amici della Toscana residenti in Friuli Venezia Giulia". 

Nessun commento:

Posta un commento